Per essere risarcito, il tradimento dell'obbligo di fedeltà deve essere plateale e configurarsi con modalità molto offensive per chi lo subisce se invece la relazione “extra” è discreta, addirittura «confessata» solo dopo la separazione, allora nessun risarcimento danni può essere chiesto al fedifrago. Il tradito deve tenersi il «dispiacere».
Gli “ermellini” hanno escluso che il datore possa «ingerirsi» nelle scelte di vita dei dipendenti perché violerebbe la loro privacy. L'amante poi non può mai essere chiamato in causa dato che «non è soggetto all'obbligo di fedeltà». Nemmeno la moglie paga, se è una infedele “felpata” e una saggia rea confessa tardiva. E' stato condannato per lite temeraria.
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