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La lapide posta davanti al monumento dedicato ad Aldo Moro e agli uomini della sua scorta uccisi dalle Br, nell'omonima piazza di Bari, è stata devastata. È la seconda volta in 4 mesi. Lo ha denunciato martedì «con sdegno» il presidente del Consiglio regionale della Puglia Mario Loizzo. Un gesto «che può avere tante origini - sottolinea - ma che resta sotto ogni aspetto inaccettabile e stupidamente barbaro».
Stesso copione e stessa condanna per le associazioni che hanno sede nella Casa della Memoria di Milano, Aiviter, Associazione familiari di Piazza Fontana, Aned, Anpi e Fondazione Ferruccio Parri, che hanno espresso «sconcerto, indignazione e condanna» per la comparsa del simbolo inneggiante alle Brigate Rosse sulla lapide che a Milano ricorda l'assassinio di Roberto Briano, ucciso il 12 novembre 1980, proprio per mano dei terroristi delle Brigate Rosse. Le associazioni esprimono «solidarietà e la vicinanza ai suoi familiari, ancora una volta colpiti e offesi da questo gesto infame».
«È spontaneo chiedersi - scrivono le associazioni -: chi inneggia a quegli anni di violenza, conosce veramente il delirio di quelle ideologie e gli aberranti attacchi sanguinosi che hanno devastato tante vite e famiglie, mettendo a ferro e fuoco città, organizzando stragi dove hanno perso la vita centinaia di persone? Entrambe le possibili risposte sono agghiaccianti e interrogano l'intera società».
A Milano, poco più di una settimana fa erano comparsi volantini e scritte, a Sesto San Giovanni e nel capoluogo lombardo, inneggianti alle Brigate Rosse e, in particolare, a Nadia Desdemona Lioce che con le Nuove Br-Nuclei Comunisti Combattenti partecipò agli omicidi dei giuslavoristi Massimo D'Antona nel 1999 e Marco Biagi nel 2002.
Il dipartimento antiterrorismo guidato dal pm Alberto Nobili aveva ricevuto un'informativa degli investigatori, che hanno analizzato i filmati delle telecamere di sorveglianza. Una scritta è comparsa anche sul muro di una casa alla periferia di Milano, in piazza Pompeo Castelli all'angolo con via dei Frassini.
Tra l'altro, a poca distanza abita Antonio Iosa, gambizzato nel 1980 dalla colonna Waler Alasia delle Br e che fa parte dell'Associazione italiana vittime del terrorismo.
Di due giorni prima, invece, volantini di solidarietà con le Brigate Rosse erano stati affissi a Sesto San Giovanni. Anche in quel caso si esprimeva solidarietà a ex componenti delle nuove Br, in particolare a Nadia Lioce, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma.
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