Alessio Nigro strangolò la fidanzata ma non avrà l'ergastolo: «La sua patologia mentale gli ha impedito di controllare gli impulsi»

Era accusato di avere strangolato Lidia Peschechera, 49 anni, la sera del 12 febbraio del 2021, e di essere rimasto da solo con il cadavere in casa per quattro giorni

Alessio Nigro strangolò la fidanzata ma non avrà l'ergastolo: «La sua patologia mentale gli ha impedito di controllare gli impulsi»
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Venerdì 7 Ottobre 2022, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 10:18

Alessio Nigro, condannato a 20 anni per l'assassinio della fidanzata Lidia Peschechera, soffre di un disturbo borderline di personalità e questo gli ha evitato l'ergastolo. È scritto nelle motivazioni della sentenza della Corte d'Assise di Pavia, riportate da 'La Provincia Pavesè, con la quale l'uomo ha evitato il carcere a vita. Per il consulente la patologia, insieme all'alcol bevuto prima del delitto, «gli ha impedito di controllare gli impulsi» e la «sua aggressività». Nel delitto, quindi, ha avuto più peso «la patologia mentale» che la decisione della vittima «di porre definitivamente fine alla relazione affettiva» e di lasciare l'imputato «privo di un tetto e di un sostentamento economico».

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E' rimasto con il cadavere 4 giorni

È stato riconosciuto il vizio parziale di mente ed è caduta l'aggravante dei futili motivi.

Nigro, il 29enne di Sant' Angelo Lodigiano, era accusato di avere strangolato Lidia Peschechera, 49 anni, la sera del 12 febbraio del 2021, e di essere rimasto da solo con il cadavere in casa per quattro giorni prima di essere scoperto, il pubblico ministero Diletta Balduzzi aveva chiesto l'ergastolo. Per il consulente della Procura e quello del giudice delle indagini preliminari, Nigro non aveva un disturbo psichiatrico tale da condizionare la sua capacità di intendere e volere, né la sua lucidità era stata indebolita dalla dipendenza da alcol. Il perito della difesa aveva invece parlato di una «capacità di volere fortemente scemata» e di un disturbo borderline di personalità i cui effetti sarebbero stati amplificati dall'alcolismo cronico. Conclusione che ha prevalso. 

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