Acqua alta a Venezia, niente rimborsi per due artigiani su tre

Acqua alta a Venezia, niente rimborsi per due artigiani su tre
di Alice Carlon
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Sabato 14 Dicembre 2019, 11:49 - Ultimo aggiornamento: 15:21

 Molti artigiani del centro storico sono ancora in ginocchio a causa dei danni subiti con l'acqua granda del 12 novembre a Venezia: le loro botteghe, luoghi unici e preziosi dove poter lavorare e creare sono in alcuni casi ancora inagibili. Materiali distrutti, manufatti artistici difficili da recuperare, impianti elettrici e di riscaldamento danneggiati. A molti di loro però i risarcimenti ufficiali, quelli stabiliti dal decreto 1/2018, non arriveranno per niente.

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 Il 68% degli artigiani che operano in centro storico infatti non possiede macchinari di lavorazione, un requisito indispensabile per richiedere il risarcimento. Si tratta di piccoli artigiani che lavorano con le mani e le conoscenze acquisite, dando vita a quell'artigianato artistico di qualità che è il fiore all'occhiello di Venezia. E' pensando a loro, e a chi con i risarcimenti coprirà solo una piccola parte dei danni subiti, che la Confartigianato ha deciso di aprire una raccolta fondi chiamata Rialziamo gli artigiani.
 
«Esiste un'area grigia di attività che non possono nemmeno fare richiesta di risarcimento per via delle restrizioni imposte dal decreto spiega il segretario della Confartigianato Gianni De Checchi questo è tipico di molti centri storici, dove le botteghe sono piccole e gli artigiani fanno le cose a mano, senza usare macchinari. Il decreto però prevede il risarcimento a fronte della presentazione della fattura di acquisto di nuove macchine, ma per quanto riguarda materiali e oggetti già creati, che siano essi libri, scarpe fatte a mano, quadri o altro, non è previsto alcun rimborso». 

IL VIDEO SUI SOCIALE
E' stata proprio la presenza massiccia di queste attività, spesso gestite da giovani artigiani i cui sogni sono stati infranti in una notte, che ha convinto la Confartigianato a dar vita alla sottoscrizione. Ad aiutare il progetto sono stati anche due giovani videomaker veneziani che con la loro MaCo Film, hanno realizzato un clip di poco più di 1 minuto in cui viene raccontato il dramma dell'acqua granda e in cui alla fine si invita a partecipare alla raccolta fondi. Le oltre 50.000 visualizzazioni del video postato su Youtube fanno ben sperare che l'attenzione nei confronti della città non sia scemato con il passare del tempo, come spesso accade nel caso di disastri naturali. Infatti le donazioni stanno cominciando ad arrivare, mentre le condivisioni del video lo stanno rendendo virale sui social. 

L'APPOGGIO DEI SAVOIA
Ad appoggiare questa sottoscrizione è stato anche Emanuele Filiberto di Savoia: «Venezia conserva un posto speciale nel mio cuore scrive in una lettera in accordo con mio padre abbiamo attivato una campagna di raccolta fondi invitando tutti gli insigniti degli Ordini Dinastici di Casa Savoia ad unirsi al nostro appello. Abbiamo pensato che la Confartigianato sia il soggetto meglio titolato a cui rivolgerci per far pervenire il nostro contributo». 
Le risorse che arriveranno saranno assegnate sulla base di un regolamento finalizzato a risarcire chi è rimasto totalmente fuori dal decreto e aiutare quegli artigiani, soprattutto i giovani, che hanno solo parzialmente ottenuto indennizzi. A decidere sarà una commissione indipendente composta dallo scrittore e giornalista Alberto Toso Fei, da Giorgio Brunetti, economista e professore alla Bocconi, Mario Folin, già rettore Iuav, Francesco Versace, avvocato e Andrea Bertoldini, presidente Confartigianato Venezia. 

LA RACCOLTA FONDI
L'iniziativa di raccolta fondi si concluderà il 31 dicembre e il modulo per fare richiesta sarà scaricabile sul sito della Confartigianato di Venezia a partire da lunedì 9 gennaio. «Invitiamo anche il sindaco a incanalare le donazioni private che stanno arrivando al Comune verso i piccoli artigiani - conclude il segretario - per quanto ci riguarda crediamo fermamente che rimettere in piedi le piccole attività contribuisca a mantener viva la città, perché artigianato di qualità e residenti sono la vera anima di Venezia». Contemporaneamente al progetto, la Confartigianato sta lavorando in maniera estenuante per raccogliere tutte le richieste di risarcimento ufficiale, quello tramite decreto, che ad oggi sono più di 400 per un totale di circa 4milioni di euro. Allo stato attuale ci risultano 840 artigiani del centro storico seriamente colpiti dall'acqua alta di cui almeno 360 in modo grave - spiega De Checchi - a Murano le attività colpite sono il 50% mentre a Burano si arriva al 60%. A Pellestrina, l'isola più colpita, su 55 realtà artigiane, 42 sono in seria difficoltà. I danni riguardano macchinari, materiali per le lavorazioni e anche merce depositata dai clienti per essere riparata. L'iban per il contributo è: IT92F0200802004000105797358 
 

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