Festa del cinema, “Santa Subito” vince il premio del pubblico

Festa del cinema, “Santa Subito” vince il premio del pubblico
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Sabato 26 Ottobre 2019, 18:47 - Ultimo aggiornamento: 20:51

“Santa Subito”, il documentario di Alessandro Piva sulla vittima di femminicidio-martire ha vinto il premio del pubblico Bnl alla Festa del cinema di Roma. Alla proiezione ufficiale 12 minuti di applausi. «Questo premio di cui sono felicissimo, dopo la standing ovation e la commozione alla proiezione ufficiale, lo leggo come un segnale di grande maturità da parte di un pubblico consapevole che si mette in discussione, che opta non per un film di intrattenimento ma che sceglie i temi importanti di casa nostra», commenta il regista.

Il film documentario (prodotto da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Apulia FC) racconta la storia di Santa Scorese, giovane attivista cattolina della provincia di Bari, accoltellata a 23 anni, il 15 marzo 1991, da uno sconosciuto incontrato per caso che era diventato il suo stalker. Tre anni di pedinamenti, lettere, messaggi anche aggressioni, denunce inascoltate. 
«Una morte annunciata che si poteva evitare», ha detto la sorella Rosa Maria. Santa voleva fare la missionaria, su un diario le tante lettere che lei ha scritto a Dio. Adesso è in corso la causa per la beatificazione.

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«Sono incredula - dice la sorella di Santa -  perché non ho fatto in tempo a metabolizzare che sia passato un messaggio così importante con questo straordinario veicolo che è il cinema. Da sempre ho pensato che era un percorso possibile perché questa storia potesse lanciare un messaggio non tanto per noi, ma per tutti. E’ necessario creare una cultura nuova rispetto al rispetto di genere. Non solo quindi rispetto per le donne ma per tutti i generi. Perché non si creino più occasioni di sofferenza come quella che è toccata a Santa in primis e a moltissime famiglie italiane e perché si guardi anche a chi resta così come ha fatto Alessandro».

Il regista Alessandro Piva:
«Tra femminicidio e martirio, Santa subito racconta infatti la storia di un destino annunciato. Paradigma di troppe altre storie dallo stesso finale: il mio piccolo, personale appello affinché le donne siano lasciate meno sole, quando si ritrovano in balìa di una psicosi travestita da amore». 

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