Superato l'ultimo scoglio, primi test per l'esecutivo targato Pd-M5s che conta e spera di ottenere da Bruxelles l'ok a una nuova tranche di flessibilità di 0,4-0,5 punti di Pil da sommare alla quota dello 0,18% di Prodotto interno per interventi contro il dissesto idrogeologico e il Ponte Morandi di Genova, già utilizzata quest'anno e messa in conto per il prossimo dall'ultimo Def (Documento di Economia e Finanza, ndr).
In tutto si tratterebbe di 10-12 miliardi, più o meno un terzo delle coperture per la prossima Legge di bilancio, che dovrebbe attestarsi tra i 30 e i 35 miliardi, compresi i 23,1 miliardi necessari per evitare gli aumenti dell'Iva e i 4-5 miliardi per spese indifferibili e rifinanziamenti obbligati. Il nodo restano sempre le risorse.
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