Una spirale virtuosa che le grandi aziende stanno tentando sempre più di innescare. “Cerchiamo di arricchire la comunità in cui la società opera – ha spiegato Simona Menghini, direttore Comunicazione di Oracle-. Con la nostra Academy, ad esempio, diamo uno strumento ai professori per aggiornarsi sui progressi del digitale”. “In Bnl – le ha fatto eco Arturo Ciavarella – ci siamo imposti di essere coerenti tra ciò che siamo e quello che vogliamo fare. Un anno fa abbiamo accelerato il percorso con dieci politiche settoriali nel finanziamento, escludendo l'industria del tabacco e quella del carbone”.
Al dibattito, che ha visto gli speech di Manuel Liotta, responsabile sostenibilità di Leonardo, e Fulvio Rossi, responsabile sostenibilità di Terna, è intervenuta anche Silvia Castagna, responsabile relazioni istituzionali Doxa, secondo cui “gli italiani tendono ad associare un brand a obiettivi specifici. Sette su dieci dichiarano di preferire aziende che abbiano politiche orientate alla sostenibilità, a patto che ciò non influisca sui prezzi, e il 45% degli italiani adotta comportamenti sostenibili”. Tutto ciò testimonia l’attualità assoluta del messaggio di Kotler a sostegno delle politiche di Csr. “Il segreto della sostenibilità – ha concluso Chicco Testa, presidente di Assoambiente, oltre che di Sorgenia - è rendere i processi semplici. In questo senso la Corporate Social Responsability si sposa bene con l’accelerazione del digitale. Per pensare digitale occorre rivedere l’organizzazione delle aziende e quella delle persone. E questo può aiutare a sviluppare approcci sostenibili”.
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