È stato proprio l'alcol a imbibire la miccia della protesta che ieri notte, poco dopo le 21 di sabato, ha visto i 16 detenuti ospiti di tre celle - gli stessi che nei giorni scorsi si erano rifiutati di rientrare in cella -, tutti completamente ubriachi, cominciare a buttare nel cortile interno mobili e stoviglie. Poi l'incendio delle lenzuola e infine i fornelletti a gas accesi. A quel punto - nella struttura c'erano 270 detenuti con 10 agenti della Penitenziaria a sorvegliarli - altri detenuti si sono associati alla protesta: vuoi per rivendicare un po' di spazio, vuoi per solidarietà ma anche per il fumo che saliva verso le loro celle e il numero dei ribelli si è portato a oltre 40.Detenuti in rivolta nel #carcere di #Sanremo, sedata dopo quattro ore https://t.co/SWynslZIct #agi
— Agi Agenzia Italia (@Agenzia_Italia) 14 ottobre 2018
Il denso fumo nero sprigionato da coperte e lenzuola incendiati ha ammorbato l'aria dentro la casa circondariale e due poliziotti sono rimasti intossicati. Se alla protesta si fossero associati gli altri 230 detenuti non ci sarebbe stato scampo. Ci sono volute ore di trattativa e tutta la pazienza e l'abilità della Penitenziaria per riportare, all'alba, un pò di calma. Il Dap ha poi disposto il trasferimento per 13 detenuti che si sono resi protagonisti della protesta: saranno destinati in istituti penitenziari di altre regioni e per alcuni di loro scatterà il regime di sorveglianza particolare. Ma il problema del sovraffollamento delle carceri, e in particolar modo quello che colpisce la piccola casa circondariale di Sanremo resta: troppi detenuti stipati dentro un'unica cella, pochi agenti di polizia penitenziaria a sorvegliare che tutto vada sempre per il verso giusto.
In giornata sono arrivati i documenti dei sindacati della Penitenziaria che chiedono a gran voce un intervento del ministro della Giustizia Bonafede e soprattutto un cambio nella direzione del Valle Armea.
Perché, fino a quando il ponte non sarà ricostruito e con lui una viabilità corretta e scorrevole, nella casa circondariale di Sanremo continueranno a arrivare i detenuti destinati al carcere di Marassi. E il sovraffollamento, con tutti i problemi che questo comporta, sarà inevitabile.
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