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La sentenza è stata emessa dalla quinta sezione (giudici Zamagni-Secchi-Santangelo) nel procedimento a carico di Chinaglia, difeso dal legale Giuliana Casti, scaturito dalla denuncia della showgirl (assistita dal legale Marco De Giorgio), laureata in Economia alla Bocconi, in passato anche "naufraga" del programma "L'Isola dei famosi" e che partecipò anche ad un film pornografico.
Secondo l'indagine milanese, tra l'agosto e il settembre 2013 Chinaglia (a suo carico non era stata disposta alcuna misura cautelare) aveva ceduto cocaina alla giovane prima in un hotel a Milano e poi in un ostello e per costringerla ad assumere droga, sempre stando a quella che era l'ipotesi d'accusa, l'uomo l'avrebbe anche colpita alla testa (da qui anche l'accusa di violenza privata).
E avrebbe poi approfittato delle psicosi e del suo disturbo "borderline" della personalità per costringerla a fare sesso, anche facendole presente che aveva una pistola e che conosceva dei malavitosi.
L'uomo era anche accusato di essersi fatto consegnare un assegno di 20mila euro. Accuse, assieme ad altre, tutte cancellate dal Tribunale (le motivazioni tra 90 giorni).
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