I RICOVERI
Per giorni e giorni la famiglia si raccoglie in ospedale e prega. La vita della signora Anna è appesa a un filo. Resta in coma per quasi un mese, poi man mano le condizioni di salute migliorano. L'8 ottobre, dopo quarantuno giorni di ricovero, la paziente viene invitata a tornare a casa in regime di dimissioni protette. I medici annotano che aveva «avuto un progressivo miglioramento per cui era stata svezzata dal ventilatore» «e poi proseguito il monitoraggio clinico per la persistente quota di versamento del pericardio». Purtroppo dieci giorni dopo, il 18 ottobre, i familiari della donna sono costretti a chiedere d'urgenza il soccorso di un'ambulanza per correre di nuovo in ospedale. La signora aveva forti dolori all'addome. Al Policlinico Casilino viene disposto un nuovo ricovero e con urgenza una operazione per una sospetta perforazione intestinale. Il 21 la paziente smette di lottare.
L'AUTOPSIA
La struttura ospedaliera allora dispone di iniziativa l'esame autoptico. Ieri si è aggiunta l'ordine di una nuova autopsia, di ulteriori accertamenti tossicologici, disposti dalla procura. La cerimonia di cremazione del corpo fissata per il 9 novembre viene sospesa. A poche ore dal ricevimento della denuncia del legale della famiglia, l'avvocato Armando Fergola, il sostituto procuratore Antonio Clemente, infatti, ha disposto la nomina di un medico legale per accertare le cause della morte. E contestualmente l'iscrizione nel registro degli indagati per il personale sanitario che ha assistito e dimesso la paziente. Un atto dovuto, nei primi passi dell'inchiesta, anche per garantire alle persone coinvolte nella vicenda di nominare consulenti di fiducia. A piazzale Clodio, intanto, pende l'altra inchiesta per lesioni colpose. Quella sulla partita di olive infettate dal botulino, un batterio pericoloso, anche mortale. Un fascicolo, affidato al pm Giorgio Orano, e aperto proprio su segnalazione dell'ospedale al momento del primo ricovero della donna. «Il caso è allarmante», ha dichiarato l'avvocato Fergola, «Ci siamo trovati davanti a una infezione da botulino e poi a una possibile ipotesi di malasanità. Una famiglia ora attende risposte». La vittima ha lasciato il marito e due figli.
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