Ucraina, colpita auto con fotoreporter, ferito un francese, giallo sulla sorte di un italiano a Sloviansk

Ucraina, colpita auto con fotoreporter, ferito un francese, giallo sulla sorte di un italiano a Sloviansk
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Sabato 24 Maggio 2014, 15:50 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 10:53

Un fotoreporter italiano sarebbe rimasto ucciso a Sloviansk, nella Repubblica Popolare di Donetsk, proclamatasi indipendente lo scorso 7 aprile.

Si tratterebbe di Andrea (Andy) Rocchelli, di Cesura.it. Trentenne, piacentino, è uno dei fondatori del collettivo fotografico Cesuralab. Il suo interprete russo si chiamerebbe invece Andrei Mironov.

L'uomo era in compagnia di un collega francese e dell'interprete. Quest'ultimo sarebbe morto, mentre il fracese, identificato come William Roguelon, è rimasto ferito. Trasportato in ospedale, è stato medicato ed è già uscito. Il ministero degli Esteri, attraverso l'ambasciata a Kiev, sta cercando di verificare le notizie, considerate anche le difficoltà sul terreno.

La notizia è stata battuta dalle agenzie di stampa russe. La Farnesina sta verificando le notizie arrivate, in quanto secondo altre fonti l'italiano potrebbe essere stato solo ferito.

Il fotoreporter italiano, il suo collega francese e l'interprete sono stati colpiti da un colpo di mortaio caduto su Sloviansk, roccaforte dei filorussi circondata dalle forze armate di Kiev, su una linea del fronte a sud della città. È la testimonianza del fotografo francese, William Roguelon, dell'agenzia Wostok Press, raggiunto al telefono in ospedale dalla France Press, che afferma che lui, il collega italiano, l'interprete e il loro autista erano scesi dalla loro automobile quando hanno iniziato a piovere le bombe. «Prima abbiamo sentito colpi di kalashnikov che fischiavano. Poi sono piovuti i colpi di mortaio tutt'intorno», ha raccontato il fotografo. Roguelon ha affermato di averne visti esplodere fra i 40 e i 60. «Hanno aggiustato il tiro e un colpo è piombato in mezzo al fossato» dove i fotografi erano al riparo.

L'episodio sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio. Roguelon è riuscito a raggiungere l'ospedale locale ignorando però la sorte dei due compagni di viaggio, dopo averli visti distesi a terra senza muoversi, come ha riferito la tv Rossia 24.

L'ambasciata italiana di Kiev sta verificando le informazioni sull'episodio nel quale un fotoreporter italiano e il suo interprete russo sarebbero stati gravemente feriti o uccisi, a secondo delle fonti, mentre si avvicinavano in auto a Sloviansk, roccaforte della rivolta separatista filorussa. Secondo quanto si è appreso, la diplomazia italiana sta tentando di intervenire anche tramite l'Osce.

Una fonte delle forze di autodifesa della città ha detto alla Ria Novosti che «Nel villaggio di Andreyevka, non lontano da Slovyansk, un giornalista italiano ed il suo interprete sono stati uccisi ed un corrispondente francese ferito. Sono finiti sotto il fuoco».

Fonti qualificate hanno detto all'Ansa che non è possibile al momento verificare quali siano le condizioni del giornalista italiano.

Il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha scritto su Twitter: «Al lavoro con tutti i canali e i contatti utili, in #Ucraina e non solo, per seguire il caso del reporter italiano colpito a Slaviansk».

«Trepidazione per la sorte di un giornalista italiano che sarebbe stato colpito in una sparatoria in Ucraina. Attendiamo notizie più precise», dice Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa, esprimendo «fiducia nell'unità di crisi della Farnesina». «Abbiamo sempre sostenuto - continua Siddi - che i giornalisti che coprono le tormentate vicende ucraine non sono belligeranti. La professione giornalistica svolge una funzione fondamentale di conoscenza per la libertà di tutti. La speranza è che non sia accaduto nulla di irreparabile».

Putin. Vladimir Putin ha confermato che la Russia «tratterà con rispetto qualsiasi scelta del popolo ucraino» nelle presidenziali di domani, pur sottolineando alcune illegittimità, in quanto non sono state seguite le procedure costituzionali per rimuovere Ianukovich. «L'importante è che si creino le condizioni per stabilizzare la situazione, collaboreremo con le nuove autorità elette», ha aggiunto a margine del forum di S. Pietroburgo con i vertici aziendali delle 12 maggiori agenzie di stampa.

Medvedev. Il primo ministro russo, Dmitri Medvedev, non si aspetta un'immediata normalizzazione delle relazioni bilaterali tra Mosca e Kiev a seguito delle elezioni presidenziali in programma per domani nella ex repubblica sovietica. «In primo luogo è necessario stabilizzare la situazione politica ed attendere che il paese torni a crescere», ha affermato il premier russo, citato dall'agenzia di stampa Interfax. In particolare, Medvedev ha sottolineato come l'economia del paese si trovi in uno stato «lamentevole».

Donetsk. «Tutti i seggi di Donetsk domani rimarranno chiusi. Abbiamo requisito timbri e materiale elettorale». Lo afferma un comunicato delle Autorità dell'Autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk alla vigilia del voto delle presidenziali in Ucraina. Alcuni dei seggi nella città di Donetsk elencati sul sito web del governo ucraino sono effettivamente chiusi. In città l'atmosfera è di grande tensione: si temono per la giornata di domani provocazioni e scontri tra i sostenitori delle opposte fazioni. Nell'ultima settimana il bilancio è di almeno una decina di vittime, soprattutto in scontri a fuoco nei pressi dei check point sulle strade principali che portano a Donetsk. «Non possiamo confermare né smentire le autorità ci hanno ordinato di non parlare con i giornalisti», spiegano alcuni responsabili del principale ospedale della città.

Yatsenyuk. La popolazione ucraina non permetterà ai «banditi sponsorizzati dall'estero» di ostacolare le elezioni presidenziali in programma domani. Lo ha assicurato il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk, alla vigilia del voto nel quale è favorito il miliardario re del cioccolato Petro Poroshenko.

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