Prandelli a testa alta:
«Il progetto va avanti»

Prandelli a testa alta: «Il progetto va avanti»
3 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Luglio 2012, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 10:18
dal nostro inviato Mimmo Ferretti

KIEV - finita con una batosta. Malissimo, quindi. I pronostici erano tutti in favore della Spagna, certo, ma che l’Italia beccasse quattro reti (a zero) non se l’aspettava nessuno. Non era mai accaduto, del resto, che in una finale di europeo o mondiale lo scarto tra le due squadre fosse di quattro gol. Gli azzurri non sono mai stati in partita, i palleggiatori di Vicente del Bosque hanno fatto tranquillamente il loro comodo e la Spagna ha vinto facilmente. Cesare Prandelli, che dopo il fischio finale di Proença ha abbracciato e ringraziato i suoi giocatori, trova una spiegazione a tutto questo. «Si è visto immediatamente che loro avevano più freschezza fisica», le sue parole, accompagnate da un sorriso amaro.



Non v’è dubbio che la stanchezza abbia recitato un ruolo fondamentale nell’economia della finale, ma resta un interrogativo: era davvero impossibile presentare un’altra Italia, magari con giocatori meno stanchi e, vedi Chiellini e Thiago Motta (e De Rossi), in condizioni meno precarie? In attesa di una risposta vera sull’argomento, occorre - comunque - fare i complimenti all’Italia, perché le finali si perdono solo se si giocano. «L'interpretazione della partita non è stata sbagliata, ma abbiamo capito subito che bisognava contenere perché eravamo molto stanchi. Questo ci ha tolto tanto equilibrio: la nostra è una squadra che deve stare bene fisicamente per rendere al meglio. Il mondiale del 2014? Dobbiamo crescere, ma dovremo arrivare a certi appuntamenti dopo aver recuperato gli sforzi fatti dai giocatori in campionato», il pensiero di Prandelli.



Parla ancora da cittì dell’Italia, Cesare. Chiuso, quindi, ogni discorso relativo ad un eventuale addio alla nazionale. «Resto, non vado via», conferma. «Il mio futuro è già scritto: ci sono stati momenti in cui il mio stato d'animo era quello che era, ma non ci sono stati mai problemi con la federazione. Questo progetto deve andare avanti. Certo, nella mia scelta conta anche la sconfitta, l’impossibilità di lasciare così. Parlerò con Abete. Questo è un progetto affascinante, difficile ma affascinante».



È orgoglioso del suo lavoro e della sua squadra anche dopo una sconfitta così pesante. «La stanchezza è l’unico rammarico visto che siamo tornati da Varsavia soltanto venerdì notte. E non abbiamo avuto a disposizione qualche giorno in più per recuperare le forze. In queste condizioni abbiamo affrontato una grande Spagna e da quando siamo rimasti in dieci non c'è stata più gara. All'inizio del secondo tempo potevamo aggiustare le cose, abbiamo avuto un paio di occasioni ma poi Thiago si è fatto male e allora...».



Gonfia il petto, comunque. «È stato un grandissimo Europeo. Arrivare in finale era impensabile. All’Italia do 8 in pagella. Avevamo affrontato la Spagna già nel girone e avevamo fatto bene perché contro di loro bisogna avere la capacità di ribaltare azione su azione. Stavolta non avevamo energie e loro hanno dominato la partita. Dobbiamo fare ai giocatori spagnoli tanti complimenti. Chiellini e Thiago sono stati costretti a uscire ma altri ragazzi erano messi male eppure hanno finito la partita», racconta Prandelli.



E ancora. «Questi ragazzi hanno dimostrato di avere grande spirito di squadra, di voler fare calcio senza dare calci. Abbiamo affrontato momenti non facili, rimanendo uniti. E abbiamo dimostrato che si può perdere con dignità». A fine partita è andato a consolare Mario Balotelli, scappato dopo esser scoppiato in lacrime. «Gli ho detto che deve accettare le sconfitte, che queste sono esperienze da cui trarre forza per le prossime volte. Bisogna saperle accettare, è lo sport: tanti giocatori hanno perso, hanno sofferto ma ora tutto è passato». Finito, anzi.




© RIPRODUZIONE RISERVATA