Langhe gran gourmet con lo chef giapponese

Langhe gran gourmet con lo chef giapponese
di Monica Conforti
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Lunedì 28 Aprile 2014, 13:54 - Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 13:44

Metti uno chef giapponese dietro ai fornelli di un ristorante delle Langhe, in Piemonte. Concedigli carta bianca con la sola condizione di portare in tavola anche i sapori del territorio. Aggiungi una location di grande atmosfera dall'attualissimo aspetto country chic e una cantina sontuosa che accanto alle eccellenze langarole e piemontesi, custodisce più di mille etichette di vini pregiati e 50 di Champagne.

Alla Locanda del Pilone, gli ingredienti che garantiscono una cena speciale ci sono tutti. A cominciare proprio dallo chef Masayuki Kondo, che alla sua ben nota abilità, premiata anche da una stella Michelin, aggiunge l'amicizia e la collaborazione con Antonino Cannavacciuolo il maestro della cucina partenopea. Ne scaturisce una carta di grande originalità che spazia dei piatti tipici del Piemonte e delle Langhe alle specialità napoletane. Tutte elaborate con maestria, da uno chef giovane ma dal curriculum già assai ricco, che affonda le sua radici nei migliori ristoranti italiani in Giappone dove Kondo ha mosso i primi passi appena uscito dalla scuola alberghiera. Da qui l'amore per la nostra cucina e le lunghe trasferte in Italia, sempre in ristoranti di altissimo livello come Da Guido a Pollenzo, L’Enoteca a Canale, Zur Rose ad Appiano per poi approdare alle due stelle del St. Hubertus di San Cassiano in Alta Badia e a Villa Crespi a Orta S. Giulio, dove è nato il sodalizio con Cannavacciuolo.

Dall'elegante sala da pranzo ricavata nella seicentesca Cascina Bompè lo sguardo spazia verso i celebrati vigneti delle Langhe che si stendono senza soluzione di continuità al di là delle vetrate. Ma mentre l'occhio guarda lontano, il palato si delizia con piatti che arrivano dalla cucina. Fra le proposte sempre in menù sono apprezzatissimi in primo luogo gli agnolotti del Plin con ripieno di tre carni alla piemontese o con ragù al pomodoro alla partenopea. Tra i primi spiccano ancora i Tagliolini alla nocciola, coniglio Grigio di Carmagnola e Castelmagno, e il Risotto Carnaroli cru «Campo dell'Aia» alla zucca, amaretti, crema di robiola e capesante scottate. Nella lista dei secondi meritano una menzione particolare lo Scamone di Fassone piemontese, asparagi, tartufo nero e schiuma di burro, il Petto d'anatra con il suo patè e verdure di primavera e lo Spezzatino di pesce e crostacei, crema di piselli alla griglia, menta e schiuma di mare.

Ampia anche la scelta di dolci, mentre ogni pasto è preceduto dagli sfiziosi benvenuto dello chef che meritano da soli la citazione.

Particolare attenzione è prestata anche al servizio in tavola, con tanto di cambi di tovaglioli e bicchieri dopo ogni portata per non alterare il sapore di quella successiva. Stupisce favorevolmente, a questo punto, anche il conto che per chi non vuole rinunciare a niente si attesta sotto gli 80 euro (vini esclusi).

Per continuare il weekend nelle magiche atmosfere langarole, alla Locanda del Pilone si può anche dormire, in camere eleganti e spaziose arredate con mobili antichi. E il mattino dopo, si può partire alla scoperta di cantine e borghi storici, tutti a portata di mano.

Info: Locanda del Pilone, frazione Madonna di Como 34, Alba (Cn); tel. 0173 366616; www.locandadelpilone.com

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