Tragedia sul Flixbus, ipotesi gomma scoppiata. Un passeggero: «Lo schianto, vetri esplosi e bus senza controllo»

L'autista di Alatri sarà interrogato dopo Pasqua, uscito dal coma il collega di Cassino

Tragedia sul Flixbus, ipotesi gomma scoppiata. Un passeggero: «Lo schianto, vetri esplosi e bus senza controllo»
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 28 Marzo 2024, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 08:39

Lo scoppio di una gomma dietro la tragedia sul Flixbus. È questa una delle ipotesi che ha preso corpo dopo l'incidente avvenuto nella notte tra domenica e lunedì sull'A1, nel tratto tra Modena e Valsamoggia e costato la vita ad un 19enne di origini congolesi, studente all'università degli stranieri di Perugia. Alla guida del bus c'era un autista di 56 anni di Alatri, ora indagato per omicidio stradale. L'autista, che è dipendente di un'azienda di trasporti ciociara che fa parte della rete della compagnia di bus low cost, sarà interrogato dopo Pasqua. La dinamica resta un giallo, la polizia stradale di Modena è al lavoro per risolverlo.

Il 56enne è risultato negativo ai test per droga e alcol, viaggiava ad una velocità moderata, anche perché i bus dispongono di un limitatore. L'autista ha poi negato di aver avuto un colpo di sonno. Partito da Milano alle 22:45 per raggiungere, era alla guida da circa tre ore. Il cambio con il collega, il 58enne di Cassino rimasto gravemente ferito, sarebbe dovuto avvenire circa un'ora e mezza dopo l'incidente, all'altezza di Firenze.
Allora cosa è successo? L'autista ha raccontato al proprio legale - l'avvocato Giampiero Vellucci - di aver sentito una specie di sussulto che lo ha fatto sobbalzare e cadere dal posto di guida. Da per terra ha provato a riprendere il controllo del pullman, ma è stato tutto velocissimo, una frazione di secondi, e ogni tentativo è stato vano. L'unica cosa che è riuscito a fare è stato decelerare prima dello schianto contro le barriere protettive. Il bus viaggiava a circa 95 chilometri orari, l'impatto è avvenuto quando il mezzo andava ad una velocità leggermente inferiore.
Da cosa è stato provocato quel sussulto? Sulla carreggiata non sono stati trovati resti di animali o di altri ostacoli.

Al momento l'ipotesi più credibile potrebbe essere quella dello scoppio di una gomma. Uno dei pneumatici è stato trovato fuori dal cerchione. Saranno gli accertamenti tecnici della polizia stradale a chiarirlo.

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LA TESTIMONIANZA

Ma intanto questa ipotesi troverebbe conferma dal racconto dei passeggeri. Uno di loro, in tutto 46, era Giacomo Gilberto, finanziere del Gruppo Pronto Impiego Baschi Verdi di Roma. Per ora è la sua l'unica testimonianza resa pubblica. Il finanziere ha ricostruito i momenti di terrore. Lui, come gli altri passeggeri, era in dormiveglia, quando, poco dopo l'una e mezza, il bus è andato a schiantarsi. Il finanziere ha riferito di aver visto i vetri esplodere, mentre il mezzo procedeva inclinato per circa mezzo chilometro, inclinato da una parte, senza controllo. «Le ruote da una parte sono saltate, erano completamente piegate - ha raccontato il finanziere - Mentre il mezzo procedeva ho avuto la lucidità di dire a tutti di rimanere seduti, di coprirsi la testa e di abbassarsi perché non avevamo contezza di dove fossimo, potevamo anche stare dentro a un burrone».
È stato il militare a gestire i primi momenti: «Appena si è fermato, ho invitato tutti a scendere in maniera ordinata per metterci in un'area di sosta». Purtroppo da subito si era capito che per il 19enne congolese non c'era nulla da fare: «Era incastrato tra le lamiere ed era praticamente decapitato, una scena terribile. Anche il secondo alla guida era incastrato ma respirava».

FUORI PERICOLO

Era l'autista di Cassino rimasto ferito. Sull'autostrada è atterrata un'eliambulanza che lo ha portato all'ospedale di Bologna dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Nella giornata di martedì il 58enne è uscito dal coma, ora è fuori pericolo. L'autista di Cassino si è salvato per una manciata di centimetri. Era seduto in prima fila, sul lato destro del bus, ma non vicino al finestrino. Dietro di lui si trovava lo studente, congolese, purtroppo accanto al finestrino. Il 19enne sarebbe stato colpito da alcuni pezzi delle barriere protettive dell'autostrada che hanno sfondato il vetro. Anche questo un aspetto da chiarire. «Si tratta di strutture contenitive che in teoria non dovrebbero rompersi ed essere pericolose nel corso di un impatto - dichiara l'avvocato Vellucci - Chiederemo un accertamento tecnico per verificare la loro funzionalità».
 

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