Colpi di pistola sulle vetrine del Caffè Minotti, il cerchio si stringe intorno all'autore dell'attentato. Si tratta di un soggetto che non sarebbe del posto e che avrebbe agito a volto scoperto, forse sentendosi forte del fatto che non sarebbe mai stato controllato dalle forze dell'ordine. Il suo volto non compare nelle banche dati delle forze dell'ordine. Sarebbe Incensurato. Le immagini acquisite dall'impianto di sorveglianza lo ritraggono mentre spara ben sette colpi di pistola posizionandosi dall'altro lato della strada. L'impianto tra l'altro era stato potenziato dopo l'attentato intimidatorio avvenuto il 27 dicembre scorso.
L'uomo sarebbe arrivato a piedi e sempre a piedi si sarebbe allontanato dal locale di via Marittima.
I colpi sono stati esplosi con una pistola di grande precisione. Alcuni di questi sette colpi, siano stati esplosi ad altezza d'uomo. La potenza del colpo è attestata dal fatto che i proiettili hanno trapassato il vetro ed anche il muro. Non è escluso che l'uomo possa aver avuto la disponibilità di un alloggio nelle immediate vicinanze e che l'altra notte intorno alle 2.30 ha agito davanti allo storico locale. Non è ancora dato sapere se dietro questo soggetto possa celarsi un basista.
C'è il sospetto che questo attentato intimidatorio ai danni del titolare del caffè Minotti sia correlato all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emanata dal gip nei confronti di Ernesto Barile, il 40enne frusinate accusato di aver aggredito il 24 dicembre scorso l'imprenditore frusinate a seguito di una richiesta di denaro e di essere stato il mandante dell'atto vandalico consumato qualche giorno dopo, quando due persone, con una mazza ferrata, hanno mandato in frantumi due vetrine del locale.