Rogo all'Eureka di Piedimonte e diossine
Chieste l'analisi sui residenti

Rogo all'Eureka di Piedimonte e diossine Chieste l'analisi sui residenti
di Vincenzo Caramadre
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Sabato 5 Settembre 2020, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 16:56
Le fiamme, la nube nera e la paura. Ora sull'incendio che c’è stato all Eureka di Piedimonte San Germano due settimana fa arriva l'appello dell’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente che chiede le analisi del sangue ai cittadini per valutare i livelli di diossina. 
“Dopo i dati comunicati e le considerazioni espresse dai medici, la zona di salvaguardia indicata dall’Asl in 2 chilometri dal luogo dell’incendio è stata estesa a 10  chilometri nella programmazione delle rilevazioni. 
Finalmente un ribaltamento innovativo secondo la richiesta avanzata dall'Associazione medici per l'Ambiente e fatta propria dal sindaco di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi e dal gruppo di esperti dell'osservatorio Teniamoci d’Occhio”, ha spiegato il  Giovambattista Martino, coordinatore Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente. 
Ma i medici chiedono di più, realizzare un piano di campionamento combinato, che impegni l'Associazione Medici Ambiente, l'amministrazione di Piediomonte e  la Asl in un piano di monitoraggio per la valutazione immediata delle concentrazioni ematiche di diossina nei cittadini potenzialmente esposti. 
“Il campionamento - hanno spiegato dall’associzione - dovrà essere seguita da controlli seriati, ripetuti e accuratamente programmati nel tempo, con garanzia di controlli specifici, prescrizioni di stili di vita e precauzioni per le persone che risultassero positive alla contaminazione da diossina. 
C'è stata emissione di diossina, confermata dall'Arpa: da 8 a 20 volte superiori ai valori tollerati. Non poteva essere altrimenti con la combustione di pneumatici. Le diossine si accumulano nell'organismo, non vengono eliminate. Fondamentale ed imprescindibile il monitoraggio nel tempo dei livelli ematici del pericoloso interferente a partire da subito e farsi carico fin dall'inizio della salvaguardia della salute”. 
In questi giorni, come noto, c’è stata una massiccia attività di monitoraggio sugli ortaggi e seguirà quella sugli animali, i cui esiti saranno resi noti tra pochi giorni.  
“Bene le analisi del suolo, delle acque, dei prodotti zootecnici ed agricoli, ma l’usufruitore finale dell'alimento contenente diossina è l’uomo. Ed è proprio all’uomo, attraverso la ricerca nel sangue della diossina, che va data la priorità della prevenzione e della presa in cura in tempo utile, l'anticipazione e l'intercettazione dei problemi, la conoscenza per l’ evitamento del danno. Questa l’azione di salvaguardia che vogliono i medici. Non certo la presa d'atto del danno tra 15 o 20 anni, dopo decenni di improbabile normalità. Perseguire la salute non attendere la malattia”, ha concluso il dottor Giovambattista Martino.
Accanto agli accertamenti di tipo ambientali e sanitari c’è una forte attenzione dei carabinieri della compagnia di Cassino, coordinati dal pubblico ministero Marina Marra, per individuare le cause del rogo. C’è il forte sospetto dell’azione dolosa, ma per avere certezza la Procura ha deciso di nominare un consulente che possa ricostruire la dinamica del rogo: in primis il punto di partenza. Nel frattempo rimane in vigore l'ordinanza emessa dal sindaco di Piedimonte San Germano che vieta la raccolta e il consumo degli ortaggi su tutto il territorio comunale.   
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