Parcheggi per disabili, sfogo e appello dei familiari

Parcheggi per disabili, sfogo e appello dei familiari
di Roberta Pugliesi
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Lunedì 5 Settembre 2022, 07:55

Parcheggi per diversamente abili occupati abusivamente: una brutta abitudine che a Sora persiste, nonostante i tanti appelli dei portatori di handicap e dei familiari. Un papà si sfoga: «Ognuno dovrebbe provare almeno per un giorno nella vita cosa significa essere disabile. Forse le cose migliorerebbero. Si attende ancora il pugno duro degli organi competenti attraverso l'adozione di misure più severe». Vuoi il mio posto? Prendi il mio handicap, recita uno slogan ma è anche l'amaro sfogo di chi ogni giorno è costretto a fare i salti mortali per vedersi riconosciuti i propri diritti. Eppure una città attenta alle necessità della categoria è una città che senz'altro cresce e che contribuisce a migliorare la qualità della vita dei disabili che, utilizzando l'auto, acquistano autonomia e fiducia nei propri mezzi. Sora in questo non brilla. Gli stalli sono quasi sempre occupati, persino dinanzi le strutture sanitarie e l'ospedale Santissima Trinità. Una problematica già denunciata in tante occasioni ma fino ad ora senza trovare soluzioni. Il padre di una persona disabile rivolge un invito direttamente al Comune ed alla Polizia Locale, affinché vengano messi in campo tutti gli sforzi necessari a risolvere questa problematica una volta per tutte. «Occorre rafforzare quello spirito di educazione civica - commenta l'uomo - che dovrebbe essere patrimonio di una comunità attenta alle esigenze di tutti. Si potrebbe pensare ad emanare delle ordinanze attraverso le quali tutti i veicoli lasciati in sosta nonostante il divieto o in sosta negli spazi riservati alle persone con ridotte o impedite capacità motorie, senza il prescritto contrassegno, vengono rimossi e trasportati in depositi e restituiti previo pagamento delle spese di rimozione e custodia», suggerisce il papà. Una misura drastica ma evidentemente necessaria dopo il persistere del problema. A Sora sono anni che si denuncia questo comportamento: forse è davvero arrivato il momento di intervenire duramente. Si aggiunge che nei parchi poi non esistono né panchine inclusive né giochi che permettano una socialità inclusiva per tutti i bambini o percorsi urbani accessibili alle carrozzine e ai passeggini».
 

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