Frosinone, caso zinco nei rifiuti: la Saf torna a lavorare l’indifferenziato

Frosinone, caso zinco nei rifiuti: la Saf torna a lavorare l’indifferenziato
di Stefano De Angelis
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Lunedì 3 Gennaio 2022, 07:20 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 00:24

Torna alla piena operatività l’impianto Saf di Colfelice: con il nuovo anno riprenderà a ricevere l’indifferenziata prodotta nei 91 comuni della Ciociaria. Ad annunciarlo è stata la stessa Società Ambiente Frosinone, che ad ottobre era stata costretta a sospendere i conferimenti dopo che erano emersi livelli di zinco oltre soglia nei rifiuti trattati nel sito Tmb del Cassinate. Decade così anche l’accordo, raggiunto a novembre, con la Regione Puglia per la gestione della frazione secca, per un totale di 280 tonnellate al giorno, raccolta nella provincia frusinate.

Il gruppo di lavoro messo in piedi dalla Saf per individuare la causa della presenza del metallo in quantità oltre i limiti, dopo una serie di verifiche, campionamenti e monitoraggi, è giunto a una conclusione: un’immissione anomala ed occasionale di zinco all’interno del rifiuto indifferenziato.

Almeno è questa, stando alle risultanze delle indagini, l’ipotesi più accreditata. «Immissione - spiegano dalla Saf - che probabilmente ha avuto origine con la contestuale gestione dell’emergenza in provincia di Latina, verificatasi nei mesi a cavallo tra luglio e agosto 2021, unita alle altre normali attività che Saf svolge a favore dei comuni. Gli esperti ribadiscono - si aggiunge - che “ammesso che vi sia stato, sembra essere un fenomeno occasionale” poiché le analisi condotte hanno stabilito che non c’è produzione di zinco nell’impianto né sono state rinvenute altre fonti di zinco all’interno dello stabilimento. Se ne deduce che lo zinco possa solo essere arrivato dall’esterno».

La task force chiamata a studiare il caso era composta da docenti universitari ed esperti nell’esame dei materiali. Per la Saf, dunque, la questione Zinco, che aveva portato al blocco dei trasferimenti in discarica degli scarti della lavorazione, è chiusa, risolta. La società, dunque, ha avviato le procedure per la ripresa a pieno regime dell’impianto.

IL PRESIDENTE
«Siamo soddisfatti - dichiara il presidente della Società Ambiente Frosinone, Lucio Migliorelli - perché la task force ha confermato la bontà e la qualità del nostro lavoro. A questo punto possiamo tornare a lavorare in totale sicurezza, evitando l’utilizzo di impianti fuori regione. Il rientro alla normalità ci consentirà anche di imprimere un’accelerazione all’implementazione del piano industriale e dei relativi investimenti che Saf ha programmato su tutto il territorio provinciale». Migliorelli si riferisce ai progetti della fabbrica dei materiali e del nuovo impianto per la gestione del rifiuto organico: «Sono in attesa delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione».

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