Con il Progetto sanità sarà potenziato l’ospedale Santa Scolastica di Cassino e nuova vita per il Gemma De Posis, chiuso nel 2006, che diventerà il nosocomio numero due a servizio della comunità. E non solo, apriranno anche le strutture sanitarie del territorio ad Aquino, San Giorgio a Liri e Pontecorvo con una serie di servizi per gli utenti. Tutto grazie ai fondi del famoso Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Per questo progetto l’erogazione sarà di undici milioni e 346 mila euro. Ma il sindaco di Cassino Enzo Salera ha chiesto al consigliere regionale Mauro Buschini, componente della commissione sanità, di fare integrare quella somma dalla Regione Lazio per allargare il progetto.
E’ quanto annunciato ieri mattina al Comune di Cassino, presenti i sindaci dell’area sud del Distretto Asl D e il consigliere Buschini, da Pierpaola D’Alessandro, direttrice generale dell’Asl di Frosinone.
IL SINDACO
«Siamo entrati in un processo nuovo del Servizio sanitario – ha aggiunto il primo cittadino -. Una concezione non più ospedale centrica che dovrà servire a decongestionare il Pronto soccorso, dove giungono anche pazienti che per la maggior parte potrebbero essere assistiti in strutture del territorio. A tal proposito anche la volontà della direzione della Asl di investire sul nostro “Gemma De Posis” va in tale direzione».
La D’Alessandro ha sostenuto come si parli sempre solo di ospedale, mentre c’è oggi bisogno di una vera e propria “rivoluzione” nella organizzazione, che punti a cambiare radicalmente la qualità del servizio sanitario sul territorio. Ha inoltre ricordato che, per quanto riguarda il distretto D, è stato fatto molto per assicurare il potenziamento dei servizi. «Su Cassino abbiamo fortemente puntato - ha sostenuto-. Il distretto dalla proposta ne esce potenziato. Va comunque generato un cambio culturale, basato sul concetto del “fare rete”: dalle Case di comunità, all'ospedale di comunità (che deve assicurare le cure intermedie) all’ospedale per acuti, qual è il S. Scolastica».
Un altro aspetto sul quale si è posto l’accento nella illustrazione del progetto ha riguardato l’innovazione delle figure professionali, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica. Secondo la filosofia espressa, il nuovo distretto cambia totalmente. «Il paziente è posto al centro del sistema» ha ricordato la dg Asl richiamando, peraltro, la massima di un suo vecchio professore: «Si nasce e si cresce per invecchiare ma bisogna invecchiare bene». Da qui una attenzione particolare a quello che la D’Alessandro ha chiamato “invecchiamento attivo”. Ciò presuppone la creazione di strutture che favoriscano l’attività motoria e sociale.
D. Tor.