Il patron Stirpe: «La promozione
del Frosinone?
Ne riparliamo a marzo»

Il patron Stirpe: «La promozione del Frosinone? Ne riparliamo a marzo»
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Venerdì 7 Febbraio 2020, 20:40 - Ultimo aggiornamento: 21:06
 «Nel calcio italiano cambierei il suo provincialismo. E’ un sistema autoreferenziale, soprattutto in serie A, nel quale i forti diventano sempre più forti mentre ai deboli è impedito di diventare forti perché le risorse a disposizione e le barriere all’ingresso sono proibitive». Lo ha detto il presidente del Frosinone, Maurizio Stirpe, intervenendo in diretta telefonica con la sala San Pietro di Trevi nel Lazio, durante la presentazione del libro «MM7 Il pallone nel cuore», dedicato alla storia calcistica di Mario Mariozzi, strepitosa ala destra degli anni 50/60, poi tecnico di diverse squadre laziali e, infine, direttore sportivo. Presenti, tra gli altri, il sindaco Silvio Grazioli, il dirigente nazionale dell’Asi Fabio Bracaglia, ex calciatori e la Nazionale Old Italia che ha disputato, nel nuovo campo in erba naturale di Trevi nel Lazio, la partita del cuore per l’ospedale Bambino Gesù di Roma. «Ogni anno – ha aggiunto Stirpe rispondendo alle domande del giornalista Antonio Mariozzi - almeno due società su tre che salgono dalla B poi retrocedono. Questo significa che è vietato addirittura sognare. E’ la dimostrazione di una politica egoistica condotta da un gruppo dirigente che, secondo me, sta facendo solo grossi danni al calcio italiano». Stirpe ha anche parlato del campionato e dell’attuale momento del Frosinone che, dopo il successo di sabato scorso contro l’Entella (1-0), si trova a un punto dal secondo posto che vale la promozione diretta in serie A (sarebbe la terza volta del club guidato da Maurizio Stirpe). «Il campionato - ha detto ancora il patron della società giallo-azzurra - presenta una griglia molto serrata di contendenti e non ha ancora espresso una fisionomia ben precisa. Noi siamo in linea con le aspettative iniziali. Sarà decisivo, come sempre, il periodo tra marzo e aprile». Oggi il Frosinone ha una struttura ben organizzata, una gestione oculata, un stadio di proprietà (tra i primi in Italia) e forti ambizioni. «Il nostro segreto – ha continuato - è l’entusiasmo, la passione, la voglia di fare bene. Tutto ciò ha alimentato la nostra azione in questi anni. Abbiamo saputo programmare il futuro in tempo, quando nessuno ci accreditava, e oggi siamo una realtà consolidata nello scenario del calcio nazionale. Adesso – ha concluso Stirpe - dobbiamo provare, in ogni modo a conservate questa posizione e, se possibile, migliorarla».







 
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