Gabriel ucciso a soli due anni, pene definitive per Donatella Di Bona e Nicola Feroleto

Gabriel ucciso a soli due anni, pene definitive per Donatella Di Bona e Nicola Feroleto
di Vincenzo Caramadre
2 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Giugno 2022, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 19:50

Nicola Feroleto, 50enne di Villa Santa Lucia, è stato condannato in via definitiva per la morte del figlio Gabriel di appena 28 mesi. La Corte di cassazione, dinanzi alla quale pendeva il ricorso presentato della difesa dell'uomo, si è pronunciata e lo ha dichiarato «inammissibile».

Dunque è stato confermato l'impianto della sentenza di primo grado, già avallata in sede di appello con un accordo tra la difesa e la procura, con la quale l'uomo era stato ritenuto colpevole di concorso in omicidio assieme all'ex compagna Donatella Di Bona, 29 anni di Piedimonte San Germano. In primo grado la corte d'assise di Cassino lo aveva condannato all'ergastolo, poi in appello, proprio in virtù del concordato gli erano state riconosciute le attenuanti generiche e la pena era stata rideterminata a 24 anni di reclusione. Il muratore di Villa Santa Lucia, il pomeriggio del 17 aprile 2019 era in località Volla a Piedimonte San Germano, assieme a Donatella, quando quest'ultima, in preda ad un momento d'ira perché il bambino faceva i capricci, lo soffocò chiudendogli, contestualmente, naso e bocca.


A Nicola Feroleto è stata attribuita la condotta omissiva. Non fu l'esecutore materiale, ma non fece nulla per salvare suo figlio in preda all'ira della madre. Emblematiche furono le parole pronunciate dal pubblico ministero Valentina Maisto nel corso della requisitoria davanti alla corte d'assise di Cassino.

«E' scritto nella costituzione, è scritto nel codice civile è nella natura umana che un padre salvi il proprio bambino. Lui non lo ha fatto», sostenne il magistrato nel chiedere la massima pena, l'ergastolo per il 50enne. Ancora più esplicita la responsabilità attribuitagli dalla corte d'assise di Cassino, che motivò: «La condotta tenuta da Nicola
Feroleto ha indubbiamente contribuito alla realizzazione del proposito criminoso di Donatella di Bona, assumendo carattere decisivo rispetto alla materiale commissione dell'omicidio».

Con la pronuncia della cassazione termina anche l'emergenza abitativa per la madre di Donatella Di Bona, Rocca Di Branco e per suo figlio. La casa che si trova in località Volla a Piedimonte San Germano, ora sarà dissequestrata e tornerà nella piena disponibilità della donna. Lo ha comunicato nella mattinata di ieri l'avvocato Alberto Serbo che, assieme al collega Giancarlo Corsetti, ha seguito la vicenda giudiziaria per conto della madre di Donatella Di Bona. Poche ore prima, proprio Donatella Di Bona, aveva rinunciato al ricorso in cassazione, dunque per lei è definita la sentenza a 16 anni inflittale dalla corte d'Appello.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA