Tutti vicini a Gabriel, strazio e incredulità nel giorno della camera ardente. Oggi i funerali

Tutti vicini a Gabriel, strazio e incredulità nel giorno della camera ardente. Oggi i funerali
di Vincenzo Caramadre
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Mercoledì 24 Aprile 2019, 14:05 - Ultimo aggiornamento: 15:33

Fiori colorati attorno alla bara bianca, ma anche peluche e modellini dei mezzi dei vigili del fuoco. Il resto è solo silenzio, dolore, incredulità nel vedere un corpicino disteso, immobile, di un bambino che era l'essenza della vita. Quella bara bianca e quel piccolo corpo, tolgono il respiro a chiunque. Una scena che ammutolisce. Ieri mattina alle 8.45, all'obitorio dell'Ospedale Santa Scolastica di Cassino, è stata aperta la camera ardente del piccolo Gabriel Feroleto, il piccolo di due anni e mezzo strangolato dalla madre, Donatella Di Bona, forse con la complicità del padre, Nicola Feroleto, 48enne. Un via vai di amici, parenti, conoscenti, tutti con i lucciconi agli occhi, tutti attorno alla nonna, Antonia Di Branco, madre di Donatella.

«Perché? Perché? Come può essere successa una cosa del genere». Commenta tra sé e sé un'anziana di Piedimonte, dopo aver abbracciato nonna Rocca, arrivata alla camera ardente accompagnata dall'assessore del comune di Piedimonte, Vincenza De Bernardis. Un via vai senza fine. Tutti a fare visita al piccolo Gabriel.
Molti anche i dipendenti dell'ospedale di Cassino che, a fine turno, o nei momenti di pausa, si sono inchinati dinanzi alla bara. Una scena che si è ripetuta fino al tardo pomeriggio con la chiusura della camera ardente.
«Nulla può giustificare la morte di un bimbo bellissimo, dolcissimo come Gabriel», dice un vicino di casa della famiglia Di Bona. Questa mattina alle 8.30 la camera ardente sarà riaperta al pubblico, poi nel pomeriggio ci saranno i funerali: alle 15 nella Chiesa Santa Maria Assunta di piazza Municipio a Piedimonte, ci sarà l'ultimo saluto a Gabriel. Nel pomeriggio di oggi a Piedimonte sarà lutto cittadino. Oggi sono in programma i funerali, ma le indagini non si fermano, vanno avanti.

Proprio ieri, nel giorno dell'apertura della camera ardente, i carabinieri, coordinati dalla Procura di Cassino, hanno inserito l'ultimo tassello nel puzzle della ricostruzione dell'omicidio. Mancava la certezza sul luogo del delitto. C'erano state indiscrezioni che collocavano la scena in un luogo chiuso, forse una casa. Ma non sarebbe così. Gabriel è stato soffocato nella stradina di fronte all'abitazione in località Volla,la stessa da dove la madre è stata vista uscire pochi minuti dopo le 16 di mercoledì 17 aprile. Ad ucciderlo, per sua stessa confessione, è stata la madre. La donna nelle ore successive al delitto ha tentato di giustificare la morte del piccolo con l'investimento da parte di un'auto pirata, ma poche ore dopo, incalzata dagli inquirenti, ha confessato.

Il padre di Gabriel sarebbe stato presente, ma non avrebbe fatto nulla per salvarlo. È quanto sostiene la Procura (il procuratore capo Luciano D'Emanuele e il sostituto Valentina Maisto), che contesta all'uomo il concorso in omicidio volontario. L'uomo si sarebbe costruito un alibi per giustificare la sua presenza in un luogo diverso del delitto, ma sarebbe controllato. I capisaldi dell'accusa nel coinvolgimento dell'uomo nell'omicidio sono contenuti nella dichiarazioni resa da Donatella Di Bona.

La donna infatti ha riferito che, quel pomeriggio, erano insieme, e si erano appartati nella stradina di fronte casa, per un rapporto sessuale. Nel frattempo, il bambino che era in auto, ha iniziato a fare i capricci. Da qui è scaturita la dura reazione della donna. Ad accusare l'uomo, in particolare, c'è poi anche un'intercettazione ambientale registrata dai carabinieri nella sala d'attesa della caserma, tra Nicola Feroleto e la compagna con cui risiede a Villa Santa Lucia. L'uomo avrebbe detto alla donna di riferire ai carabinieri di essere stato presente a casa, a Villa Santa Lucia, tra le 14 e 16.30, di mercoledì scorso. Ma l'alibi è vacillato e lui sabato notte è stato arrestato.

Una ricostruzione che, però, non convince la difesa del 48enne. L'avvocato Luigi D'Anna nei prossimi giorni depositerà il ricorso al Riesame per l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare emessa il giorno di pasquetta dal Gip del Tribunale di Cassino, dopo che l'uomo ha rigettato tutte le accuse e ritrattato una precedente parziale ammissione di essere arrivato a Piedimonte San Germano, subito dopo l'omicidio del figlio.
 

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