Frosinone, nessuna traccia di Giuseppe Ruggiero: lettera aperta della famiglia

Giuseppe Ruggiero
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Venerdì 22 Agosto 2014, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 16:38
La nuova battuta di ricerche sui monti di Coreno Ausonio per trovare traccie di Giuseppe Ruggiero ha dato esito negativo, ma la famaglia non demorde e scrive una lettera aperta. "Ringrazio il Prefetto di Frosinone, la dottoressa Emilia Zarrilli, (che ha mostrato di aver preso in considerazione la vicenda che ha coinvolto la nostra famiglia) anche a nome di mia madre che ieri ha voluto farsi trasportare al campo base in montagna, nonostante la quasi impossibilità nel camminare", dice il figlio Tonino Ruggiero. Ecco il testo della missiva.

"In tal senso, - scrive il figlio Tonino - nell’Aprile scorso avevo appreso dagli organi d’ informazione anche dell’interessamento dell’Alto Commissario Governativo per le persone Scomparse, il Prefetto Vittorio Piscitelli (al quale mi ero rivolto in quanto figura Istituzionale voluta dal Ministero dell’Interno per monitorare questo particolare settore degli scomparsi).

Ringrazio in’oltre il capitano dei Carabinieri Fabio Imbratta (con il quale ho avuto vari incontri dopo che ha assunto il Comando della Compagnia di Pontecorvo) con 22 carabinieri al seguito, e 14 agenti del Corpo Forestale del Comando Provinciale di Frosinone.

Un grazie alla Dott. Mirella Onairda, Presidente di Oliver, e a tutto lo stato maggiore della suddetta Associazione (in particolare l’operatore Cinofilo Paolo Testani) per l’impegno profuso nel mettere in contatto tutte le Ass. di volontariato, della Protezione Civile e le forze dell’Ordine.

Ringrazio il Sindaco di Coreno Ausonio, Domenico Corte, per la preziosa disponibilità nell’accogliere i volontari con un piccolo punto di ristoro nella piazza del paese, e per aver alloggiato un nutrito gruppo di volontari che per ragioni di lontananza sono giunti a Coreno la sera prima.

Quindi un grazie di cuore ai volontari di tutte le Associazioni che erano presenti sul Pianoro di Vallauria, della protezione civile e non, ai cacciatori del paese e dei paesi limitrofi, che si sono messi a disposizione delle Autorità competenti.

Durante questi giorni precedenti all’operazione di ricerca, tutte le persone e gli amici che ho incontrato, oppure che seguono la pagina facebook, Zio Peppuccio dove sei?, mi chiedevano dell’utilità o meno, di questa nuova battuta di ricerca.

Tutti indistintamente pensavano che le ricerche si stessero compiendo in una zona montana “mirata”, (e quindi che ci sarebbero state delle novità in proposito) ma anche se non era così, per noi familiari erano importanti a prescindere.

Umanamente cosa possiamo fare in più, in un giorno, rispetto a quello che abbiamo fatto in tre mesi nell’estate del 2011? Poco o niente.

Però a noi interessava trovare e documentare eventuali “crepacci” che sono diventati il nostro buco nero, (ed eventualmente esplorarli con personale specializzato) ma per quanto mi risulta non ne abbiamo trovati.

Infatti, nella motivazione del Magistrato è testualmente scritto che:nessun elemento porta a desumere che egli sia rimasto vittima di un’aggressione piuttosto che di un incidente, anzi, il mancato ritrovamento del cadavere fa ritenere che l’anziano sia caduto in qualche crepaccio della zona.

Quindi, ora al termine di questo intervento di ricerca ci interessa che venga prodotto un documento, sottoscritto dai soggetti interessati che hanno operato sul territorio come prevede il Piano provinciale di ricerca per le Persone Scomparse, approvato da tutte le Prefetture entro la fine del 2013. Questo è di fondamentale importanza per individuare eventuali anomalie e problematiche che sono emerse durante le suddette attività, e per indicare contestualmente, un percorso post emergenza. Esse prevedono: delle riunioni periodiche successive per organizzare operazioni mirate di ricerca, o quantunque, anche accertare se ci sono i presupposti che farebbero presagire ad un’ipotesi di reato.

Ci tengo a ribadire che nel fascicolo archiviato non si trova traccia di un documento di tale tenore (mentre ora e obbligatorio acquisirlo) e non è detto che se ci fosse stato, il magistrato avesse optato per la stessa decisione. Mi appello
- conclude - a chiunque abbia notizie sulla sorte di mio padre di comunicarlo alle forze dell’ordine, affinchè i suoi umili resti possano essere ritrovati e custoditi in un luogo sacro questo è l’ultimo desiderio di mia madre prima di morire".