Frosinone svuotata dal coronavirus, quattro passi (e tante emozioni) nella città deserta

Frosinone svuotata dal coronavirus, quattro passi (e tante emozioni) nella città deserta
di Pierfederico Pernarella
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Domenica 22 Marzo 2020, 16:51 - Ultimo aggiornamento: 18:42

Il video non mostra niente, ma dentro c'è tutto. Soprattutto i rumori, gli unici che si sentono: quelli dei passi di chi sta registrando. Che sembrano risuonare non solo sulla strada che attraversano, ma nell'intera città, nell'universo.


Una manciata di minuti di una registrazione video, pubblicata questa mattina sulla pagina Facebook “Vivi Ciociaria", che toglie il fiato ai tanto che in quei luoghi ormai non torna da tempo. Un giorno, due giorni, settimane? Provi contare, ma è inutile: sembra un vita. Perché si è perso il conto del tempo trascorso da quando niente è stato più come prima. E perché, te ne convinci con il passare delle ore, siamo solo all'inizio e non sai più quando e come finirà.

I social, se da un lato alimentano le peggiori pulsioni come le quotidiane cacce agli untori (anche questo un ritorno al mondo animale come il virus contro cui stiamo combattendo), dall'altro rappresentano anche l'unica finestra sui luoghi che hai vissuto prima della quarantena. E così il video di “ViviCiociaria”, che cominci a guardare quasi controvoglia, come quando butti i giù i bocconi di una pietanza che ti ha abbuffato, ad un certo punto ti ipnotizza. Ti fa battere il cuore in gola. Ti stai per far commuovere. 

Questo il link per accedere alla pagina Facebook di "Vivi Ciociaria" 

Siamo a Frosinone, nella parte alta. La città è baciata dai primi raggi di sole primaverili di una domenica mattina. C'è soltanto il videomaker improvvisato in giro: Largo Turriziani sbarrato dal nastro bianco e rosso, il belvedere, i Piloni, il parco Matusa in panoramica, poi corso della Repubblica. Il bar chiuso, come la gelateria. Ora sai quale sarà la cosa che farai quando finirà tutto: abbracciare la tazzina bollente di un caffè. 

Non gira nessuno, nemmeno un'auto. Tutto tace. Tutto è fermo. Tranne i passi di chi sta girando il video che si muovono nel silenzio. Ti devi accostare allo schermo per ascoltarli. Poi ad un certo punto si sente anche il rumore dell'acqua che sgorga dal pisellino dell'angioletto della fontana di corso della Repubblica. Un rumore che ti disseta anche solo attaverso i pixel.



Non che la zona fosse mai stata tra le più trafficate, anzi. Soprattutto la domenica, giornata dell'isola pedonale. Già l'isola pedonale. Per quanto mai frequentatissima nella parte parte alta, vista da qua, vista da ora, nei ricordi appare piena di gente festosa, come un boulevard parigino. Le polemiche sul fatto che non ci fosse nessuno rieccheggiano ora prive di senso. 

La nostalgia, soprattutto ai tempi di questa strana guerra, gioca brutti scherzi e distorce la realtà. E non mancano, tra i commenti al video, i più cinici che ti riportano alla realtà. E così se c'è qualcuno che si permette di abbandonarsi alla malinconia - «Vedere Frosinone deserta ... rattrista ... la mia Frosinone mi manca», scrive Alex Vigliani, amministratore della pagina “Vivi Ciociaria” - non manca chi, più cinico, senza svolazzi emotivi, risponde: «Capirai...il centro storico è così da anni. Abito sopra la piazza e la domenica il silenzio mi torturava i timpani».

Sarà anche così, ma oggi quel silenzio è diventato il più fragoroso dei rumori. Che manca, eccome se manca, perché ti rendi conto che l'unica cosa di cui oggi avresti bisogno, è quella a cui prima nemmeno facevi caso, quando anzi non ti dava pure fastidio: la normalità. Quella di tutti i giorni, a Frosinone alta. 

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