Albaneta, scontro sulla strada

Albaneta, scontro sulla strada
di Domenico Tortolano
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Lunedì 6 Novembre 2017, 15:53
CASSINO
Colpo di scena sul caso Albaneta di Montecassino al centro di furiose polemiche da circa due anni per il progetto di valorizzazione dell'area di proprietà del monastero ed ora affittata ad un privato. Il gestore ieri sera, di fronte ad una serie di polemiche, ha annunciato di aver deciso di chiedere il ritiro e la sospensione temporanea immediata della domanda di declassare via Albaneta di Montecassino da strada vicinale pubblica a strada privata. La domanda è all'ordine del giorno della commissione consiliare ai lavori pubblici che si riunirà oggi alle 10 in Comune.
Dice l'imprenditore Daniele Miri che ha in gestione l'area con la masseria Albaneta: «Vista la grande disinformazione che è circolata nei giorni scorsi e la mancanza dell'Amministrazione Comunale di voler chiarire la motivazione della richiesta di declassificazione parziale ho deciso di ritirare la domanda».
E ancora: «Esigo anche che il sindaco chiarisca in maniera definitiva che tutti i percorsi che conducono ai monumenti polacchi non sono tramite la strada vicinale Albaneta oggetto della domanda di declassificazione parziale e che le strade in uso per il raggiungimento del carro armato e della croce, sono da sempre tutte di proprietà privata e che potrei in qualsiasi momento chiudere o regolamentare tali accessi come previsto da legge, posizionando un cancello a solo 200 metri dal tratto di cui si richiedeva la declassificazione».
Contro la privatizzazione si sono schierate associazioni di storia, ambientalisti e l'ambasciata polacca. E l'ex consigliere comunale Claudio Donatelli ha protocollato in Comune una diffida al presidente della commissione consiliare (Rosario Franchitto) affinchè non si affronti l'argomento sulla declassificazione della strada per l'Albaneta perché è contraria al regolamento approvato dall'amministrazione D'Alessandro il 24 ottobre 2016. Perché in base al regolamento sulle strade vicinali, la domanda deve essere presentata dal proprietario dell'immobile e non da altri. E l'interesse pubblico della strada è stato ribadito nei mesi scorsi dal Tar del Lazio, che ha definitivamente chiarito che via Albaneta è una strada pubblica anche perché serve a raggiungere i monumenti del 2° Corpo polacco. La commissione consiliare, comunque, ha solo il compito di esprimere il parere sulla fattibilità o meno della proposta. Poi spetta al consiglio comunale deliberare in merito. L'imprenditore, però, ha preferito ritirare la richiesta in atteso di un chiarimento con il comune di Cassino e con la stessa ambasciata polacca. «Le vie spiega Miri che conducono ai monumenti polacchi resteranno sempre accessibili e pienamente fruibili anche in futuro. Io, invece, voglio fare lavori, a mie spese, per mettere in sicurezza la strada e tutta l'area che altrimenti spetterebbe al comune con spese a carico dei cittadini». L'imprenditore, che ha in affitto dal monastero circa 400 ettari di terreno con una vecchia masseria, intende sviluppare un progetto di valorizzazione dell'area.