Tensione in Perù, 18 morti dopo le proteste: in 15 province è scattato il coprifuoco

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Si è ulteriormente aggravato nelle ultime ore il 18 il numero dei morti avvenuti nei disordini scoppiati in tutto il Perù dopo l'arresto dell'ex presidente della repubblica Padro Castillo. Solo durante il settimo giorno di proteste e scioperi, e il primo dell'introduzione dello stato di emergenza, scrive il quotidiano La Republica di Lima, sono stati segnalati nove morti nelle regioni di Apurmac, Arequipa, La Libertad e Ayacucho, frutto di scontri fra manifestanti e membri della polizia nazionale, Questo aggravamento della conflittualità, aggiunge il giornale, ha spinto il governo a decretare il coprifuoco in 15 province del Paese per almeno cinque giorni. La giornata di ieri è stata particolarmente dura ad Ayacucho, dove i dimostranti hanno battagliato con la polizia e l'esercito per assumere il controllo dell'aeroporto. Il governo di questa regione ha diffuso ieri sera un comunicato in cui accusa la presidente Dina Boluarte, e i ministri dell'Interno e della Difesa per le morti, chiedendo le loro «immediate dimissioni dall'incarico». Nel documento si chiede inoltre l'immediata cessazione dell'uso delle armi da fuoco e della repressione da parte delle forze armate e della polizia.