Raffica di perquisizioni contro l'Ordine di Hagal, l'associazione sovversiva neonazista finita al centro di un'inchiesta della Procura di Napoli: seconda operazione, dopo quella di maggio, per prevenire e neutralizzare presunti eventi critici dedotti dall'analisi di alcune intercettazioni da cui emergeva la disponibilità di armi e l'intenzione di programmare eclatanti azioni violente. Sequestrate armi giocattolo (da soft air) modificate per diventare letali (come un lancia granate), simboli nazionalsocialisti, una copiosa letteratura su Hitler, abbigliamento tattico militare e altre attrezzature. Sottoposti a perquisizione ventisei presunti adepti dell'Ordine di Hagal, aggregazione che diffonde il suo «verbo» anche attraverso un proprio sito web. Si tratta di studenti, commercianti e impiegati, non tutti iscritti nel registro degli indagati (per ora una quindicina), gente «insospettabile», anche simpatizzanti delle teorie «no vax», area nella quale l'Ordine lanciava la sua rete per pescare militanti.
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