Tuttavia, almeno per il momento, gli utilizzatori della popolare app - anche quelli più indisciplinati - possono dormire sonni tranquilli. La comunicazione infatti, non riguarda la totalità degli utenti della piattaforma, ma una minoranza ristretta. La minaccia di azioni legali da parte di Menlo Park coinvolgerebbe solo le aziende e i soggetti che sfruttano software appositi per l'invio multiplo di messaggi a un vastissimo numero di utenti (in genere si tratta di fake news, spam, truffe e offerte pubblicitarie). Non solo, in alcuni Paesi come l'India o il Brasile questi programmi per l'invio sistematico di messaggi sono stati utilizzati anche con fini propagandistici. Una tecnica che fortunatamente, in Italia ancora non è stata importata.
Anche per questo e per la pericolosità che questa prassi sta assumendo, la società ha scelto di utilizzare «tutte le risorse a propria disposizione – comprese quelle legali – per prevenire ogni utilizzo scorretto della piattaforma». Così a breve, WhatsApp non solo darà il via alle prime denuncie nei confronti di chi utilizza la piattaforma in maniera scoretta per inoltrare messaggi di massa (un'eventualità che come detto viola le regole di utilizzo stabilite dalla società), ma si prepara anche (a partire dal 7 dicembre) a intraprendere lo stesso tipo di azioni legali nei confronti di soggetti esterni alla applicazione. In pratica, Menlo Park denuncerà anche chi quei software di gestione dell'invio dei messaggi li sviluppa oppure li pubblicizza.
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