Osservatorio Anima. Previdenza fa rima con prudenza

Osservatorio Anima. Previdenza fa rima con prudenza
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Giovedì 10 Novembre 2022, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 11:00

Osservatorio Anima presenta una ricerca relativa alla propensione degli italiani a investire nei fondi pensione. La poca fiducia nel futuro spinge alla cautela

Lo scorso settembre, l’osservatorio ANIMA, il più grande gruppo indipendente del risparmio gestito in Italia, ha condotto una ricerca sulla propensione degli italiani ad investire nei fondi pensione, nella quale ha analizzato i comportamenti finanziari, le abitudini di risparmio ed i progetti delle famiglie italiane. La rilevazione è stata condotta, attraverso un sondaggio online, su un totale di 1.019 adulti “bancarizzati” (cioè titolari di un conto corrente bancario o libretto bancario/postale), con accesso al web, rappresentativo di circa 35 milioni di persone. I soggetti coinvolti sono stati per il 58% uomini e per il 48% donne, con un’età che varia tra i 18 ed i 65 anni.

Dalla ricerca è emerso che, dopo l’ottimismo dell’autunno 2021, gli italiani non hanno fiducia nel futuro economico del Paese, a causa di alcuni fattori rilevanti quali lo scoppio della guerra, il rischio di un aumento dei costi delle materie prime e delle bollette, l’aumento dell’inflazione e la svolta restrittiva della BCE, con le relative implicazioni su costo della vita, sulla capacità di risparmio dei cittadini e sui tassi dei mutui. Grandi timori anche per la disoccupazione e la recessione economica.

La situazione, rispetto a un anno fa, è peggiorata secondo il 71% dei “bancarizzati” e il 66% degli investitori, in aumento da marzo 2022, quando queste percentuali erano rispettivamente del 54% e del 46%.

Anche guardando al futuro, però, prevalgono i pessimisti: per il 63% dei bancarizzati e il 56% degli investitori la situazione economica dell’Italia tra un anno sarà peggiore, mentre a marzo 2022 la percentuale di chi avrebbe concordato con tale affermazione era rispettivamente del 48% e del 40%.

Dati che, logicamente, si riflettono sull’approccio dei cittadini al tema della previdenza, altro focus della ricerca. Alla domanda “Quanto le sembra importante investire sul suo futuro previdenziale?”, infatti, il 23% dei “bancarizzati” e il 29% degli investitori hanno risposto “molto”, mentre il 24% dei bancarizzati e il 19% degli investitori ritiene la questione poco importante o non rilevante. Il 52% e il 53% di entrambe le categorie prese in esame, invece, considera “abbastanza” importante investire sul proprio futuro previdenziale.

L’atteggiamento verso il futuro resta, quindi, improntato alla prudenza.

Caterina Somma

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