Il tema del rallentamento dell'azione di governo, a causa della mancata stabilità all'interno della maggioranza, è tornato anche quando si è parlato di fondi europei. "Non siamo in ritardo, lo ha chiarito anche la Commissione Europea - ha detto Conte - Il veto di Polonia e Ungheria è superato e la stessa Commissione molto difficilmente sarà disponibile a ricevere i vari piani nazionali prima di febbraio inoltrato. C'è tutto il tempo per completare la nostra elaborazione - aggiunge -. Sarà un piano condiviso: con forze di maggioranza definiremo gli appostamenti e poi ci confronteremo con opposizione e parti sociali".
Lo stesso premier ha ammesso che l'aspetto del monitoraggio del Recovery fund è una questione complicata, ma ha difeso la creazione di una cabina di regia con ministri chiave e commissari. "C'è una discussione, ci sono osservazioni anche critiche che vanno benissimo. L'importante è che qualunque strada si scelga, offra la garanzia di semplificazione e accurato monitoraggio in modo da poter intervenire in caso di ritardo e assicurare tempi certi. Sprecare un solo euro sarebbe delittuoso. Bisogna garantire una struttura di governance efficace ed efficiente: non si tratta di espropriare nessuno, ho sentito anche da commentatori autorevoli varie imprecisioni", ha detto il premier all'evento "Next Generation Italia - Un nuovo Sud a 70 anni dalla Cassa per il Mezzogiorno".
La cabina di regia non sarà però il fulcro di tutti i progetti. "I soggetti attuatori saranno fuori: sono le amministrazioni centrali, territoriali, locali. Alcuni progetti saranno affidati ad un partenariato pubblico-privato. Sono questi soggetti che avranno la responsabilità di progettare e eseguire le opere - ha precisato il Presidente del Consiglio - Ma abbiamo bisogno di uno strumento di monitoraggio che ci consenta di seguire i cantieri, segnalare eventualmente i ritardi e avere la capacità di potere eventualmente intervenire per evitare la dispersione delle risorse pubbliche".
I soldi del Recovery fund saranno fondamentali anche per dare una spinta al Sud Italia. "Purtroppo la questione meridionale, l'arretratezza economica e sociale del Mezzogiorno, non sono state ancora sradicate a tutt'oggi, anzi una recrudescenza ci obbliga a discutere di nuovi più incisivi interventi risolutori", ha commentato Conte.
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