Con una serie di tweet, arrivati al termine del round di colloqui tra le delegazioni dei due Paesi che si è chiuso a Shanghai senza registrare significativi progressi nelle trattative, Trump torna a minacciare misure contro la Cina, scuotendo i nervi di operatori economici e di Borsa, allarmati per l'escalation del conflitto commerciale su una espansione globale già in rallentamento.
La nuova ondata di dazi, combinati con quelli del 25% su importazioni per 250 miliardi di dollari, andrebbero a coprire quasi tutti i prodotti che gli Stati Uniti importano dalla Cina. Nonostante l'annuncio, Trump si dice "ansioso di continuare il nostro dialogo positivo con la Cina sull'accordo commerciale e sentire che il futuro tra i nostri due Paesi sarà molto luminoso".
Ma nei tweet precedenti non risparmia una stoccatina al veleno: "Noi pensavamo di avere un accordo con la Cina tre mesi fa ma, purtroppo, Pechino ha deciso di rinegoziarlo prima di firmarlo".
LA REPLICA DI PECHINO - Non si fa attendere la replica del Presidente cinese Xi Jinping che ha definito "non costruttiva" la posizione di Trump sui dazi. "Imporre dei dazi - ha aggiunto il Ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi - non è in alcun modo una maniera costruttiva di risolvere le frizioni economiche e commerciali".
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