"Oggi - ha detto- avviamo un processo che pone le basi per affrontare a livello nazionale un problema comune e transnazionale. C'è una questione salariale, aggravata della pandemia, che attraversa trasversalmente tutti gli Stati membri. Credo fermamente che la Direttiva in discussione ponga le basi metodologiche corrette per orientare gli Stati membri nell'affrontarla". Un punto che "sta particolarmente a cuore al governo italiano è quello della promozione della contrattazione collettiva. Su tale aspetto la Direttiva riconosce le specificità, le prerogative, i principi e i valori costituzionali degli Stati Membri".
In Italia, secondo Orlando, "la questione salariale è aggravata dalla proliferazione dei cosiddetti contratti collettivi pirata che da fattore residuale è divenuto fenomeno largamente diffuso con effetti rilevanti sul nostro sistema di relazioni industriali in cui si annidano pratiche che sono eticamente e giuridicamente inaccettabili".
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