Catalfo: c'è una prima intesa sui rider, lavoro subordinato e tutele

Catalfo: intesa sui rider, lavoro subordinato e tutele
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Venerdì 4 Ottobre 2019, 17:10 - Ultimo aggiornamento: 20:32

Tutele minime per tutti e un trattamento da lavoro subordinato per chi fa il ciclofattorino di mestiere e non saltuariamente. Così la maggioranza interviene sulla questione rider. L'accordo viaggerà insieme al dl «salva-imprese», all'esame del Senato. Decreto in cui dovrebbero finire anche le modifiche al Reddito di cittadinanza, per evitare il replicarsi di casi come quello dell'ex brigatista Federica Saraceni. Probabilmente troverà spazio nel provvedimento una qualche forma di sostegno agli hotel colpiti dal fallimento del tour operator Thomas Cook. Di certo nel pacchetto delle modifiche messe a punto dai partiti di Governo ci sono anche misure green, per favorire il riutilizzo dei rifiuti, e la proroga delle graduatorie dei concorsi pubblici già scaduti o in scadenza. Spuntano poi fondi in più per i lavoratori per risollevano le sorti delle aziende si cui erano dipendenti. Il lavoro sulle modifiche al decreto non si ferma. Martedì è prevista l'illustrazione degli emendamenti in commissione (l'esame è affidato alla Lavoro e all'Industria).

L'approdo in Aula è invece fissato per giovedì 10, ma potrebbe scivolare anche a martedì 15. Di sicuro sul tema rider il lavoro è avanti. La stessa ministra Nunzia Catalfo, si dice «molto soddisfatta». In sostanza c'è un doppio binario, per chi trasporta pasti in sella solo saltuariamente, mettendo insieme meno di 5 mila euro annui, viene garantito un nucleo di diritti inderogabili (divieto di cottimo, paga minima oraria collegata ai contratti, salute e sicurezza, tutele previdenziali). Per coloro che invece vivono di quei guadagni scatta la tutela del lavoro subordinato. Nel dettaglio, sindacati e aziende possono mettersi d'accordo, hanno un anno di tempo per farlo, e «definire criteri di determinazione del compenso complessivo che tengano conto delle modalità di svolgimento della prestazione e dell'organizzazione del committente».

La mancata stipula di questi contratti non può però comportare una remunerazione basata sulle consegne: «ai lavoratori deve essere assicurato un compenso minimo orario parametrato ai minimi tabellari stabiliti dai contratti collettivi nazionali di settore affini». Il richiamo più volte fatto è al comparto della logistica, per cui tra l'altro si è appena attivato il tavolo di rinnovo. L'obiettivo però, spiega il presidente dei senatori Iv, Davide Faraone, è spingere le parti ad arrivate a un'intesa. Le modifiche pattuite vanno anche oltre il perimetro dei rider, toccando uno degli articoli del Jobs act. Si allargano infatti le maglie della subordinazione, restringendo di conseguenze quelle delle collaborazioni considerate lecite.

 

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