Pensionati, stretta del Portogallo: addio al paradiso fiscale, stop agli sconti sulle tasse per gli stranieri

Pensionati, stretta del Portogallo: addio al paradiso fiscale, stop agli sconti sulle tasse per gli stranieri
di Jacopo Orsini
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Martedì 3 Ottobre 2023, 21:28 - Ultimo aggiornamento: 21:41

Il Portogallo non sarà più il paradiso fiscale dei pensionati italiani ed europei. Dall’anno prossimo infatti il governo di Lisbona metterà fine al regime speciale per residenti stranieri «non abituali», cioè a tutte quelle agevolazioni garantite finora a pensionati o professionisti che sceglievano di trasferire la residenza nel Paese. Ad annunciarlo è stato il primo ministro, il socialista António Costa.

LE REGOLE

La legge attualmente prevede un’imposta del 20% per professionisti qualificati e nomadi digitali e del 10% per i pensionati. Questi ultimi fino al 2020 godevano di una esenzione totale dal pagamento delle imposte, un regime fiscale di cui avevano beneficiato molti cittadini stranieri, non solo europei, e gli stessi emigranti portoghesi che ricevevano una pensione dall’estero. Chi già gode di queste agevolazioni, come gli oltre 3mila pensionati italiani che si sono trasferiti al sole di Lisbona per pagare meno tasse, potrà tuttavia continuare a farlo per tutti i 10 anni previsti dalla legge.

Mantenere l’agevolazione anche in futuro «equivarrebbe a prolungare una misura di ingiustizia fiscale ingiustificata e sarebbe un modo indiretto per continuare ad aumentare i prezzi nel mercato immobiliare», ha dichiarato il capo del governo. Questa capacità di attrazione di stranieri benestanti fin dal 2009, anno in cui la prima versione della misura era entrata in vigore, in Portogallo viene considerata infatti una delle cause dell’aumento dei prezzi delle case nelle grandi città, che oggi provoca sempre più malcontento. Non a caso Costa, nella stessa intervista in cui ha annunciato lo stop agli sconti fiscali, ha parlato anche di un nuovo blocco dell’aumento degli affitti. Per l’anno in corso il limite era stato fissato al 2%. L’anno prossimo, ha detto il premier, non dovrebbe essere necessario ripetere lo stesso provvedimento, comunque il governo ne sta discutendo con le associazioni di inquilini e proprietari.

Secondo uno studio della Fondazione portoghese Francisco Manuel dos Santos, tra il 2012 e il 2021 il costo degli alloggi è cresciuto del 78 per cento in Portogallo, rispetto al 35 per cento dell’intera Unione Europea. Nel secondo trimestre del 2023, inoltre, l’affitto medio di una casa è aumentato di un altro 11% su base annua. Per questo migliaia di portoghesi sono scesi sabato scorso nelle strade di Lisbona e di una ventina di altre città del Paese per chiedere al governo misure per affrontare il problema. 

Le agevolazioni fiscali, pensate per attirare capitali stranieri nel Paese, avevano spinto migliaia di persone, in gran parte pensionati italiani, britannici e francesi, a trasferirsi in Portogallo, soprattutto vicino a Lisbona o nell’Algarve al sud.

Sono più di 3.500 gli italiani che hanno scelto Lisbona per pagare meno tasse sull’assegno della pensione. La crescita del numero di cittadini non più attivi lavorativamente che hanno deciso di trasferirsi al sole del Portogallo è stata continua negli ultimi anni: da meno di mille nel 2017 si è arrivati a 3.555 nel 2021. Decisamente più alto l’assegno ricevuto dai pensionati “portoghesi” rispetto a quello versato dall’Inps negli altri Paesi: in media infatti è di 4.240 euro lordi (contro i 216 euro in Germania e 289 in Francia). Complessivamente invece gli assegni pagati dall’Inps a chi ha la residenza all’estero sono circa 326 mila a cui l’istituto di previdenza nel 2021 ha versato quasi 1,4 miliardi.

LA FLAT TAX ITALIANA

Mentre il governo di Lisbona vuole chiudere le frontiere agli stranieri, l’Italia da anni cerca invece, finora senza successo, di attrarre pensionati benestanti stranieri con uno sconto sulle imposte. Ma la tassa piatta al 7% finora non è mai decollata. L’agevolazione, secondo gli ultimi dati disponibili sulle dichiarazioni dei redditi riferite all’anno 2021, ha attratto infatti solo 268 anziani provenienti dall’estero, con un gettito irrilevante per le casse dello Stato (un milione di euro).

La misura, introdotta con la legge di Bilancio del 2019, era stata pensata proprio per far concorrenza a Paesi come il Portogallo che con le tasse azzerate e grazie al costo della vita basso e a un bel clima negli ultimi anni sono riusciti a richiamare migliaia di anziani dall’estero, soprattutto italiani. Per ora però i risultati sono stati decisamente deludenti. Forse anche perché i paletti imposti per usufruire dello sconto - è obbligatorio trasferire la residenza in un comune con meno di 20 mila abitanti di una regione del Sud - rendono l’incentivo poco attraente.

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