"Saremo sul mercato con emissioni di bond senior non preferred teoricamente subito dopo l'aumento di capitale, poi con tutte le altre spalmate sull'arco di piano e pianificate in base alla scadenza delle emissioni già in corso", ha puntualizzato Maffezzoni.
Per quanto concerne il funding, il piano prevede infatti "il raggiungimento di una più stabile struttura, con rifocalizzazione verso depositi da clientela e raccolta istituzionale" (previsti 12 miliardi di euro di nuove emissioni in arco piano, anche a fronte delle scadenze delle emissioni in essere) e riduzione del ricorso a funding da banche centrali (funding BCE su totale passività atteso a circa il 13% entro il 2024, rispetto all'attuale 22%).
"Sui depositi, prevediamo di ridurre i depositi vincolati nei primi anni del piano e poi, con una base clienti molto fedele, ci aspettiamo che i volumi evolvano in base all'andamento del mercato", ha spiegato il CFO. "Sui depositi avremo un approccio diverso, eliminando ciò che è costoso e non fidelizza i clienti, anche perché vogliamo trasformare i depositi in risparmio gestito", ha aggiunto Lovaglio.
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