Quanto ai numeri, il PIL della Zona Euro dovrebbe registrare un incremento dell'1,3%, 0,6 punti in meno rispetto alle stime di novembre, mentre la previsione sulla crescita 2020 è stata limata di un decimale di punto all'1,6%.
Anche le stime relative all'intera Unione Europea sono state riviste al ribasso all'1,5% nel 2019 e all'1,7 % nel 2020 (contro rispettivamente l'1,9% e l'1,8 % indicati nelle previsioni d'autunno).
Tra gli Stati membri più grandi, le revisioni al ribasso sono state consistenti per la Germania, l'Italia e i Paesi Bassi. Per la Germania si stima un PIL all'1,1% nel 2019 e all'1,7% nel 2020, per i Paesi Bassi all'1,7% in entrambi gli anni. La Francia crescerà dell'1,3% quest'anno e dell'1,5% il prossimo, la Spagna rispettivamente del 2,1% e dell'1,9%. Italia "Cenerentola" d'Europa: sarà l'unico Stato dell'Area Euro a registrare una crescita inferiore all'1%.
E il pessimismo non finisce qui: la Commissione parla infatti di "prospettive economiche caratterizzate da un elevato livello di incertezza" e quindi "soggette al rischio di revisione al ribasso".
"Non ci sono solo spiegazioni esterne" all'indebolimento della crescita dell'Area euro: "pesano anche fattori interni, come la frenata dell'auto in Germania, le tensioni sociali in Francia e la forte incertezza sulle politiche di bilancio in Italia" ha commentato il Commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, nella conferenza stampa di presentazione delle nuove previsioni.
(Foto: Cristof Echard - © Unione Europea)
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