In drastico calo sul mese e sull'anno anche le importazioni. Alla forte discesa tendenziale dell'import contribuiscono, per 8 punti percentuali, l'ampia flessione degli acquisti di prodotti energetici e, per altri 8 punti circa, la riduzione degli acquisti di beni intermedi e beni strumentali.
L'Istituto di statistica precisa che la forte contrazione su base mensile dell'export interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie ed è più accentuata per beni strumentali (-24,6%) e beni di consumo durevoli (-21,8%). Analogamente, dal lato del'import, si rilevano ampie diminuzioni congiunturali per tutti i raggruppamenti, con cali di maggiore entità per beni di consumo durevoli (-26,2%), energia (-24,2%), e beni strumentali (-14,1%).
Nel primo trimestre 2020, la dinamica congiunturale delle esportazioni è negativa (-3,2%) e sintesi di flessioni che coinvolgono tutti i raggruppamenti principali di industrie, i più marcati dei quali si registrano per energia (-10,1%) e beni di consumo durevoli (-6,0%). Nello stesso periodo, anche per le importazioni, la diminuzione congiunturale (-4,1%) è estesa a tutti i raggruppamenti e più ampia per beni di consumo durevoli (-8,1%) e energia (-6,6%).
Il saldo commerciale è stimato pari a +5.213 milioni (era +4.699 milioni a marzo 2019). Diminuisce l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici (da +7.872 milioni per marzo 2019 a +7.202 milioni per marzo 2020).
A marzo l'export verso paesi OPEC (-24,3%), Svizzera (-18,8%), paesi ASEAN (-18,3%), Cina (-15,0%) e Giappone (-12,7%), è in forte calo su base annua.
Gli acquisti da paesi OPEC (-45,6%), Cina (-27,4%) e Turchia (-22,0%) registrano flessioni tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27.
Per l'area extra Ue, al netto del Regno Unito, l'Istat stima che l'export diminuisca del 15,8% su base mensile e del 13,4% su base annua. Anche l'importi registra ampie flessioni sia sul mese (-13,4%) sia sull'anno (-20,2%). Il saldo commerciale è pari a + 3.920 milioni (+3.405 milioni a marzo 2019).
Le misure connesse all'emergenza epidemiologica Covid-19 - spiega l'Istat - a oggi emanate dal governo a sostegno delle imprese, "non interessano la presentazione delle bollette doganali (DAU – Documento Amministrativo Unico) che accompagnano i beni all'atto dell'uscita o entrata nel territorio doganale europeo. Pertanto, la rilevazione Extrastat, che si base su tale fonte, non registra elementi di criticità sul piano tecnico-organizzativo riguardo alla raccolta dei dati".
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