Huawei punta sull'Italia: investirà oltre 2,6 miliardi: «Ma regole giuste su golden power 5g»

Il capo di Huawei Italia, Thomas Miao
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Martedì 16 Luglio 2019, 16:07 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 12:54
Huawei punta sull'Italia. Il colosso cinese, da tempo nel mirino degli Stati Uniti che temono intrusioni di Pechino nell'apparato di sicurezza, investirà nei prossimi tre anni oltre tre miliardi di dollari (più di 2,6 miliardi di euro) sul Belpaese e conta di creare tremila nuovi posti di lavoro. L'annuncio è arrivato ieri dal numero uno di Huawei Italia, Thomas Miao, intervenuto all'inaugurazione di una mostra su Leonardo a Milano, proprio mentre dagli Usa in questi giorni arrivano invece indiscrezioni sul possibile taglio di qualche centinaio di dipendenti del gruppo.

Facendo il punto sui 15 anni di attività nella Penisola, il manager ha spiegato che il gruppo delle telecomunicazioni, secondo produttore al mondo di smartphone, investirà 1,9 miliardi di dollari in acquisto di forniture, 1,2 miliardi in marketing e 52 milioni in ricerca e sviluppo. «Huawei - ha aggiunto Miao - tra il 2019 e il 2021 creerà in Italia mille nuovi posti di lavoro che diventeranno 3mila con l'indotto».

Il gigante asiatico chiede però anche di non essere discriminato sul 5G, la rete internet super veloce di nuova generazione, proprio il settore dove le capacità di Huawei spaventano Washington. «Voglio chiedere regole trasparenti, efficienti e giuste», ha sottolineato Miao riferendosi in particolare al decreto appena varato dal governo sul Golden power - i poteri speciali dello Stato per tutelare i settori strategici - per il 5G in Italia. L'auspicio cinese dunque è che il provvedimento «non ritardi lo sviluppo» delle nuove reti nel Paese. Miao ha puntualizzato inoltre che queste regole «al momento vengono applicate solo ai fornitori non europei» mentre «dovrebbero essere rivolte a tutti, perché - è la tesi del manager - la tecnologia è neutrale e non è legata a questioni geopolitiche». Il capo di Huawei contesta poi l'allungamento dei tempi per porre il veto su un'operazione («da 25 a 165 giorni»). «Il 5G è molto importante e il Golden power dovrebbe essere applicato a tutti gli operatori per essere sicuri che dal primo giorno si abbia una infrastruttura sicura e affidabile», ha detto ancora Miao.

L'Italia e la Cina «da adesso in poi saranno sempre più vicini», ha poi sostenuto il numero uno della società di Shenzhen. «Da un punto di vista economico i due paesi sono ben combinati. L'Italia ha bisogno della Cina e la Cina ha bisogno dell'Italia», ha aggiunto. Per quanto riguarda il rapporto con i partner tricolore, dopo le tensioni tra l'azienda cinese e gli Stati Uniti, il manager ha assicurato che «il business e il dialogo continuano ad andare avanti come di consueto», senza intaccare l'attività svolta dal gruppo in Italia. «Primo perché il governo ha una politica aperta e trasparente che non sarà colpita dai problemi tra Stati Uniti e Cina. Secondo, perché la nostra società è un player molto importante», ha affermato Miao.

Huawei infine investirà 1,5 milioni di euro in un laboratorio di microelettronica nell'Università di Pavia che sarà operativo da settembre e impiegherà una quindicina di ricercatori.
j.o.
 
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