Fs, 58 miliardi di investimenti nel piano 2019-2023. Battisti: Alitalia non cambierebbe piano

Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Fs, al centro, con il premier Giuseppe Conte, a destra, e il presidente di Fs Gianluigi Castelli a sinistra
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Venerdì 10 Maggio 2019, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 22:08
Il piano industriale delle Ferrovie dello Stato 2019-2023 prevede 58 miliardi di investimenti. A presentarlo questa mattina i vertici del gruppo con l'amministratore delegato Gianfranco Battisti e il presidente Gianluigi Castelli. Presenti anche il premier Giuseppe Conte, con i ministri Giovanni Tria e Danilo Toninelli. 

Nel piano ci sono 42 miliardi di investimenti per infrastrutture, 12 miliardi per nuovi treni e bus, 2 miliardi per metro, 2 miliardi per altre tecnologie. Un impegno record, il valore non è mai stato così alto, che conferma il gruppo ferroviario quale primo investitore in Italia con punte fino a 13 miliardi all'anno (+75% contro i 7,5% miliardi del 2018). Lo sforzo è sostenuto per il 24% con risorse di gruppo e creerà un indotto per 120mila posti di lavoro all'anno, con 15mila assunzioni dirette in cinque anni e un contributo annuo all'aumento del Pil fra lo 0,7% e lo 0,9%. I ricavi raggiungeranno nel 2023 i 16,9 miliardi e l'utile netto arriverà a 800 milioni.

La crescita stimata all'anno è di 90 milioni di passeggeri in più che comporterà, secondo le stime di Fs, meno 600 milioni di chilogrammi di CO2 e 400mila auto sulle strade. All'incremento degli indici di puntualità sono dedicati dal piano 5,5 miliardi di euro di investimenti.

Nell'arco del Piano al Sud vengono destinati 16 miliardi di euro. Di questi il focus sui progetti stradali riguarda l'A2 Autostrada del Mediterraneo, la Strada Statale Jonica e l'A19 Palermo-Catania. Prevista, poi, l'accelerazione di 1600 cantieri RFI e Anas in tutta Italia e le opere strategiche volte all'avanzamento dei progetti ferroviari quali Terzo Valico, Brennero, Brescia-Verona-Padova, Napoli-Bari e Palermo-Catania-Messina.

Una parte consistente dei nuovi mezzi, in totale oltre 2000, sarà dedicata al trasporto locale con 600 nuovi treni regionali e 1421 bus. Vi saranno, poi, 14 nuovi Frecciarossa 1000 per consolidare i collegamenti ad alta velocità.

La crescita in Europa e fuori dall'Europa, con l'esportazione del know how, permetterà, secondo Fs, un aumento dei ricavi al 2023 fino a 2,3 miliardi. Il Piano prevede, inoltre, 5,3 miliardi di euro per riqualificazione delle città e migliorare la mobilità in ambito urbano con valorizzazione del patrimonio pari a 1,9 miliardi di euro. Con il nuovo piano industriale 2019-23 Fs ha infatti «l'ambizione di crescere» ulteriormente all'estero, ha detto Battisti, ricordando che oggi Fs è già «la terza forza europea nel sistema trasportistico».

«Nel caso in cui dovessimo portare a buon fine l'operazione Alitalia la assorbiremo nel Piano, che verrà riadattato», ha precisato Battisti rispondendo sul fatto che nel nuovo Piano industriale non contiene l'operazione Alitalia. «Siamo in fase negoziale e abbiamo avuto una proroga al 15 giugno», ha detto, sottolineando che «nel caso chiudessimo riadatteremo il piano, ma nei suoi pilastri fondamentali non cambierebbe molto». «Abbiamo negoziazioni in corso
sulle quali c'è un alto coefficiente di riservatezza. Ci sono tanti operatori sul mercato con i quali possiamo interloquire», ha aggiunto Battisti. 

«Da gennaio l'Anas è a tutti gli effetti un'azienda del gruppo Fs: è stata inglobata con un decreto e decreti di ritorno al Mef non ce ne sono e non sono al momento previsti», ha poi affermato il manager, escludendo una retromarcia su Anas della quale in passato si era invece parlato. «Fs e Anas - ha ricordato - hanno una vocazione simile e si sta cercando di lavorare insieme».

«La mia presenza qui, che come ha detto l'amministratore Battisti è la prima volta che il presidente del Consiglio è presente alla presentazione di un piano Fs Italiane, ha un significato particolare, un gesto di affezione che corrisponde a un reale riconoscimento all'attività che state svolgendo», ha detto il premier nel suo intervento alla presentazione del piano. Il governo «sostiene» la prospettiva di sviluppo presentata dal piano 2019-2023 di Ferrovie dello Stato e «lo dimostra il fatto che ci siano il ministro dell'Economia Giovanni Tria, con un sorriso rafforzato dopo aver visto le perfomance economiche preannunciate, e il ministro Danilo Toninelli, che è quello che sta lavorando più intensamente con voi», ha aggiunto Conte. 





 
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