Eni, il balzo di petrolio e gas fa impennare i profitti: miglior risultato degli ultimi 10 anni

Eni, il balzo di petrolio e gas fa impennare i profitti: miglior risultato degli ultimi 10 anni
di Jacopo Orsini
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Sabato 19 Febbraio 2022, 08:36 - Ultimo aggiornamento: 08:37

Il forte rialzo dei prezzi di petrolio e gas fa impennare i profitti dell'Eni. Il gruppo guidato dall'amministratore delegato Claudio Descalzi si mette alle spalle le difficoltà del Covid e archivia il 2021 con un utile netto adjusted (escluse le voci straordinarie) di 4,7 miliardi di euro (contro una perdita di 759 milioni dell'anno precedente, quello dello scoppio della pandemia). Il risultato è superiore alle attese degli analisti e il migliore dal 2012, quando il prezzo del petrolio superò i 110 dollari al barile (80 la media dell'ultimo trimestre dello scorso anno). L'utile operativo adjusted si è attestato a 9,7 miliardi (+400%), mentre i ricavi hanno sfiorato i 78 miliardi (da 45 del 2020). Confermata poi la proposta di dividendo già annunciata al mercato di 0,86 euro per azione (0,36 l'anno precedente), di cui 0,43 euro versati come acconto lo scorso settembre.

«Nel corso del 2021 abbiamo raggiunto risultati eccellenti e accelerato la nostra strategia di trasformazione», ha commentato l'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi. «La rigorosa disciplina finanziaria e la riduzione dei costi messe in campo in seguito alla crisi pandemica ci hanno consentito di cogliere al meglio la forte ripresa economica del 2021», ha aggiunto. L'accelerazione dell'economia globale sostenuta dal riavvio delle attività «traina la domanda di petrolio, gas naturale ed energia elettrica» contemporaneamente in tutte le aree geografiche del mondo, ha sottolineato ancora il gruppo.

Per quanto riguarda invece gli interventi messi in campo dal governo per calmierare il rincaro delle bollette energetiche, Descalzi ha riferito di aver dato la sua disponibilità all'esecutivo per aumentare la produzione di gas. «Siamo aperti e pronti a investire in Italia», ha spiegato. Non c'è comunque in vista, secondo il capo dell'Eni, un calo significativo per i prezzi del petrolio, mentre per il gas, che ha un andamento molto stagionale, con la primavera ci sarà un abbassamento delle quotazioni ma le tensioni torneranno con l'autunno e l'inverno.

La produzione di idrocarburi del gruppo si è attestata nel 2021 poco sotto quota 1,7 milioni di barili equivalenti al giorno, in linea con le previsioni e leggermente inferiore a quella dell'anno precedente. «La forte generazione di cassa, che ha beneficiato anche della selettività nelle scelte di spesa, ha reso disponibili 7,6 miliardi di free cash flow organico, in grado di accelerare la crescita dei business green e di coprire dividendi e buyback già ritornati a livelli pre pandemia», ha proseguito il manager.

LA QUOTAZIONE
L'azienda del Cane a sei zampe intanto ha avviato il processo per la quotazione di Plenitude, la controllata che raggruppa le attività nel campo delle rinnovabili, della vendita retail di energia e dei punti di ricarica per veicoli elettrici. Lo sbarco in Borsa è previsto entro quest'anno quando ci sarà «la finestra giusta». La società ha raggiunto i 10 milioni di punti di fornitura, oltre 300 mila in più rispetto a fine 2020. «La quotazione di Plenitude, che integra rinnovabili, clienti e mobility - sono state ancora le parole dell'amministratore delegato - ci consentirà di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni dei nostri clienti domestici». La capacità installata da fonti rinnovabili del gruppo è pari a 1,14 GigaWatt, più che triplicata rispetto all'anno scorso.

Per quanto riguarda infine Saipem, di cui Eni è azionista di controllo con Cdp, dopo l'annuncio di un pesante rosso che renderà necessaria una ingente ricapitalizzazione, Descalzi ha affermato: «C'è un processo di riorganizzazione in corso» e «finché non conosceremo esattamente il nuovo piano e il taglio dei costi previsti non ci possiamo esprimere. Con Cdp supportiamo Saipem ma dobbiamo prima capire il futuro». I conti infine sono piaciuti a Piazza Affari dove, nonostante l'indice generale in leggero calo, ieri il titolo Eni ha chiuso con un rialzo dell'1% a 13,47 euro.
 

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