Il soggetto che dovrebbe diventare il braccio operativo del progetto è la Ast azienda partecipata dalla regione Sicilia che controlla la Ast Aeroservizi, ricapitalizzata e salvata dal fallimento la scorsa estate. L'obiettivo sarebbe quello di creare una società, Aerolinee Siciliane, in grado di assicurare tariffe low cost ai passeggeri dell'isola che non godono del regime continuità territoriale come in Sardegna.
Ogni anno negli aeroporti di Palermo, Trapani, Catania e Comiso transitano 20 milioni di passeggeri. La compagnia autoctona vorrebbe conquistarne il 15%, operando a regime 60 voli giornalieri, con base operativa a Comiso, ma presenza e attività sui quattro scali con una stima occupazionale di 600 addetti. Da un capitale iniziale di 30 milioni si passerebbe a generare un fatturato annuo stimato in 170 milioni.
La Sicilia ha ripiegato le proprie ali l'11 agosto 2012, quando, a causa di problemi finanziari, ha cessato le operazioni la compagnia Wind Jet con vocazione low cost. Wind Jet era stata fondata nel 2003 a Catania da Nino Pulvirenti, imprenditore nel settore della grande distribuzione alimentare e per alcuni anni presidente del Catania Calcio, che aveva nel proprio azionariato anche Luigi Crispino, rimessosi in gioco dopo la cessazione dei voli di Air Sicilia il 22 febbraio 2002 e il successivo fallimento della compagnia nel gennaio 2003.
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