"Abbiamo il dovere di impostare il lavoro", ribadisce la Ministra, affermando che occorre superare il criterio della "spesa storica" ed usare la leva della "fiscalità di vantaggio", individuando i "livelli essenziali di prestazione".
"Negli ultimi vent'anni - ha ricordato - la mancata individuazione dei livelli essenziali di prestazione sanitaria, scolastica, assistenziale, di trasporto ha creato una discriminazione di residenza nel nostro Paese". Carfagna propone dunque di estendere al 2029 la misura degli sgravi fiscali del 30% a favore delle aziende che operano al Sud e di "potenziare" le Zone economiche speciali.
Quanto al Reddito di cittadinanza, Carfagna ricorda che un sostegno al reddito "va mantenuto", ma attualmente presenta "limiti enormi", perché "mette assieme sostegno alla povertà e sostegno a politiche del lavoro", quindi "una correzione sarà obbligata".
Intervistata anche a Il Mattino ed a Il Messaggero, Carfagna ha parlato del Recovery come di "un'occasione per il lavoro al femminile", dal momento che in Italia lavora il 48% delle donne, ben al di sotto della media europea che è del 64%, mentre al Sud "è una vera catastrofe" con solo il 32% di donne che lavora. "Le infrastrutture sociali - afferma - sono la chiave per risolvere il problema e dovranno essere al centro del Recovery Plan".
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