Bonomi sprona il governo: «Al Sud sgravi strutturali»

Bonomi sprona il governo: «Al Sud sgravi strutturali»
di Andrea Bassi
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Sabato 29 Agosto 2020, 10:58 - Ultimo aggiornamento: 12:14

A testa bassa. Ancora una volta. Carlo Bonomi si scaglia contro il governo, e attacca sui fronti aperti a cento giorni dalla sua elezione in Confindustria. Ma, in una lunga lettera inviata alle numerose confederazioni che fanno parte di Viale dell'Astronomia, spinge Palazzo Chigi e Tesoro a rendere «strutturali» gli sgravi del 30% sul costo del lavoro per le imprese del Mezzogiorno, perché, dice, «non possono durare solo pochi mesi». Chiariamoci, dice Bonomi agli imprenditori.

«Gli sgravi contributivi concessi alle imprese del Mezzogiorno potranno essere un primo passo, ma non dobbiamo dimenticare che il disincentivo ad investire al Sud viene dal gap infrastrutturale e di legalità». Insomma, la misura della decontribuzione del 30 per cento sui lavoratori meridionali, sia vecchi che nuovi assunti, inserita dal governo nel decreto Agosto «per essere efficace deve essere strutturale e non deve durare una manciata di mesi». Messaggio chiaro. Ma la lettera serve anche a impostare in modo trasparente e netto, il confronto che il 7 settembre si aprirà con i sindacati: «All'accusa che i leader sindacali hanno rivolto a Confindustria di non volere i contratti abbiamo risposto con chiarezza che Confindustria i contratti li vuole sottoscrivere e rinnovare. Solo che li vogliamo rivoluzionari»; in un mondo che è cambiato va archiviato il metodo del «vecchio scambio di inizio Novecento tra salari e orari».

IL TESTO
La lettera, di ben otto pagine, affronta tutti i nodi che a partire dal prossimo autunno andranno sciolti. E che, secondo il presidente di Confindustria, fino ad oggi non lo sono stati. «Tutti i provvedimenti messi in campo in questi mesi, che hanno impegnato risorse ingenti per circa 100 miliardi di euro», scrive, «non hanno sciolto alcun nodo che imbriglia la crescita del nostro Paese»: la «forte criticità di fondo» espressa da Confindustria è «fin qui irrisolta». «I numerosi interventi specifici, i bonus frammentati e i nuovi fondi accesi presso ogni ministero, non sono stati certo la risposta articolata ed efficace che ci aspettavamo». Agli industriali Bonomi chiede di essere «uniti», sugli obiettivi per cui Confindustria si batte ma anche, scrive, nel respingere polemiche e tentativi di intimidazione. «Ci aspetta - avverte - una stagione in cui la demagogia rischia di essere la più fraudolenta delle seduzioni» ed «in cui il costo dell'incompetenza sopravanzerà per generazioni i benefici di chi oggi se ne avvantaggia».

Nel merito dell'azione dei governo sul fronte economico è sotto accusa la scelta di puntare su Cig e blocco dei licenziamenti: inizialmente «poteva essere giustificata», per Confindustria «protrarla ad oltranza è un errore molto rischioso» è una «sorta di anestesia», per alcune imprese «al risveglio» potrebbe significare «l'avvio di procedure concorsuali», il fallimento. Servono, dice Bonomi, politiche attive per il lavoro, «completamente diverse», che non possono essere attuate con il reddito di cittadinanza: già dalla prossima legge di bilancio serve una riforma «complessiva e di sistema». Per non parlare delle misure anti-Covid. Le profonde incertezze sulla riapertura delle scuole, l'esperienza dei mancati controlli e tamponi di massa al rientro dalle vacanze in Paesi a Rischio, l'insuccesso della app Immuni. Visto da via dell'Astronomia è un Paese che ha bisogno di una svolta drastica.
 

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