«Lo sviluppo dell'intelligenza artificiale avrà un impatto profondo sulle banche». Ne è convinto Gianluca Trequattrini, funzionario generale e Segretario del Direttorio della Banca d'Italia, in un intervento al congresso del sindacato Prima Cisl. L'intelligenza artificiale «potrebbe accelerare la riduzione dell'occupazione nel settore bancario», ha osservato, «soprattutto in aree come la gestione del risparmio. Alcuni ruoli, come analisti e promotori, potrebbero diventare obsoleti. Tuttavia, può anche rendere i servizi finanziari più accessibili. I “robo-advisor”, per esempio, consentono di ottenere consulenze personalizzate anche con risorse limitate. È una forma di democratizzazione della finanza ma va gestita con attenzione, perché a fronte delle opportunità vi sono rischi dalla governance degli algoritmi, alla responsabilità dei provider tecnologici fino alla tutela della privacy.
Trequattrini ha ricordato che oltre il 92% delle banche italiane stanno investendo nell’AI generativa. «I benefici attesi sono molti, maggiore efficienza, servizi migliori, più innovazione, governance rafforzata. Ma ci sono anche rischi, come la difficoltà a spiegare come funzionano gli algoritmi, la qualità dei dati e la dipendenza da pochi grandi fornitori di tecnologia». Ma «va presidiato questo cambiamento promuovendo formazione, garantendo equità, difendendo i diritti e proponendo regole nuove per un mondo del lavoro in evoluzione».