Banche, campagna della Uilca contro la chiusura delle filiali: dal 2015 al 2021 sportelli in calo del 28%

Da sinistra Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, e Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, durante il Congresso del sindacato in Puglia
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Mercoledì 20 Luglio 2022, 17:34 - Ultimo aggiornamento: 17:35

Parte dal Sud Italia, dalla città di Bari, la campagna Uilca “Chiusura filiali? No, grazie”. Dal 2015 al 2021 in Italia si è registrata una contrazione degli sportelli bancari del 28,4% e i dipendenti hanno subito un calo del 10,9%. In Puglia, nello stesso periodo, gli sportelli sono diminuiti del 24,3% e i dipendenti del 17,5%.

“Noi sindaci abbiamo bisogno del servizio essenziale della banca e vi sosterremo nella vostra campagna contro la chiusura delle filiali nei comuni”, ha detto Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, intervenuto questa mattina al Congresso regionale di Uilca Puglia, che chiude il lungo percorso congressuale della Uil dei bancari.

“Se il Governo ha preso un impegno con i comuni per evitare lo spopolamento, il problema di un comune che si spopola non è il problema di un singolo sindaco ma di tutto il Paese. La presenza degli sportelli bancari all’interno di un comune e di una comunità è un pezzo importante per contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri.

Questa battaglia dobbiamo farla insieme per tutelare le nostre comunità che hanno diritto di guardare con più fiducia al futuro”.

“Le filiali costituiscono un presidio di sostegno per i territori e di vicinanza alla clientela. Se mancano soggetti legali e regolati per erogare credito e gestire le risorse economiche, si rischia di lasciare spazi all’illegalità e alla criminalità”, ha commentato Fulvio Furlan, segretario generale Uilca. “Le banche non possono operare solo in termini di taglio di costi, ma devono recuperare il loro ruolo sociale e logiche di profitto e finanza sostenibile. In quest’ambito va detto no alla chiusura delle filiali. Il settore del credito deve strutturarsi in modo pluralista e coerente con il tessuto economico, con gli obiettivi di favorire lo sviluppo del Paese, gestire le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenere famiglie e imprese e garantire una presenza capillare sul territorio, tutelando la legalità e le fasce più deboli e fragili della popolazione”, ha concluso Furlan.

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