Aramco, ok al debutto in Borsa e bin Salman blinda la famiglia

Aramco, ok al debutto in Borsa e bin Salman blinda la famiglia
di Flavio Pompetti
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Domenica 3 Novembre 2019, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 17:28
Via libera al debutto in Borsa della Saudi Aramco Oil. Il principe Mohammed bin Salman annuncerà oggi la scaletta che nelle prossime settimane con ogni probabilità porterà il primo produttore mondiale di petrolio a rompere ogni record precedente di quotazione (tra i 1.500 e i 1.800 miliardi di dollari) e di raccolta fondi (tra i 30 e i 36 miliardi) con l'offerta al pubblico del 2% delle azioni.

OPERAZIONE TRASPARENZA
L'erede apparente del trono saudita abbraccia una sfida di altissimo livello. Per la prima volta lo scorso giugno, mentre decine di banche e di agenzie internazionali studiavano il lancio, il resto del mondo è riuscito a sbirciare nella contabilità dell'azienda che la famiglia ha gestito finora come un fatto privato, mischiando spesso gli affari di stato con quelli della corona. Si è avuta così la conferma che la Aramco è l'azienda più profittevole al mondo (111 miliardi di utili su 355,9 di fatturato), sia dentro che fuori il mercato degli idrocarburi e che la sua quotazione potrebbe battere almeno del 50% quella di Amazon (nel mirino anche Alibaba, che nel 2014 raccolse oltre 25 miliardi incluso l'esercizio delle opzioni).

Per arrivare a questo traguardo di trasparenza la casa di Saud ha dovuto letteralmente scalare montagne. L'azienda negli ultimi anni ha cancellato rimborsi e finanziamenti milionari che versava dalle casse della società petrolifera a quelle dei funzionari del governo, in una rete di connivenze familiari e di alleanze che è alla base del sistema politico saudita. Le donne, a lungo assenti dai ranghi della Aramco, sono state assunte in massa e sono oggi il 20% del personale. E per assicurare la tenuta del valore di capitalizzazione, che Salman aveva inizialmente indicato in 2.000 miliardi di dollari, il principe ha dovuto corteggiare l'impegno a investire al momento del lancio da parte di alcune grandi famiglie, a partire da quelle che lui stesso ha decimato con gli arresti tre anni fa, all'inizio della campagna contro la corruzione con la quale ha consolidato il suo potere.

TENSIONI POLITICHE
Le risorse nazionali da sole non saranno sufficienti per sostenere la domanda il giorno del lancio. Ci sarà bisogno di ricorrere alle piazze finanziarie estere. E su questa strada c'è un enorme ostacolo nella borsa di Wall Street, dove una legge approvata quest'anno a Washington autorizza le famiglie statunitensi delle vittime della strage dell'11 settembre del 2001 a chiedere in tribunale un risarcimento alle aziende saudite. Infine c'è il problema della fragilità politica dell'area geografica sulla quale sorgono i pozzi della Aramco. Lo scorso aprile, quando la società ha emesso obbligazioni per prepararsi a finanziare il lancio in borsa, ha dovuto offrire un rendimento del 4% per raccogliere 12 miliardi di dollari di capitale da investitori internazionali sempre preoccupati da una possibile guerra e dagli effetti paralizzanti che avrebbe sulle risorse petrolifere dell'Arabia Saudita.

Come l'attacco iraniano del mese scorso che ha bloccato metà della produzione, e ha forzato un rinvio di quattro settimane per il debutto del titolo. Eppure a dispetto di tutte queste difficoltà, MbS è andato avanti, consapevole che il gioco riguarda non solo il successo dell'azienda, ma la sopravvivenza della sua famiglia e della stretta con la quale tiene il potere a Riad. Il calo del prezzo del petrolio negli ultimi anni, unica risorsa economica del Paese, ha messo in crisi il finanziamento del welfare che assicura alla famiglia reale il consenso popolare. E la stessa ambiguità nel management della Aramco è un ostacolo al successo finanziario dell'azienda nel campo internazionale, e quindi all'obiettivo di generare l'enorme volume di capitali di cui Salman dovrà disporre per realizzare il sogno di emancipare il suo Paese dalla monocultura del petrolio. Una emancipazione che non potrà avvenire senza emancipare allo stesso tempo la casa reale.
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