Apparecchi acustici, indagine dell'Antitrust: «Prezzi poco trasparenti»

Per il Garante i costi eccessivi sono la causa della scarsa diffusione dei dispositivi

Apparecchi acustici, indagine dell'Antitrust: «Prezzi poco trasparenti»
di Michele Di Branco
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Martedì 26 Settembre 2023, 06:20

ROMA Poca trasparenza sui prezzi. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato mette sotto indagine il mercato degli apparecchi acustici in Italia. Secondo le stime, sono 7 milioni le persone che soffrono di disturbi dell'udito ma solo un terzo fa ricorso a soluzioni in grado di risolvere o alleviare il problema. Il sospetto dell'Antitrust è che i costi eccessivi siano una delle ragioni della modesta diffusione. Gli apparecchi acustici (che nel pianeta valgono un giro d'affari di 15 miliardi di dollari) rispondono a bisogni di salute diffusi, hanno un impatto rilevante sulla vita quotidiana delle persone e possono rappresentare una voce di spesa significativa sia per i singoli consumatori sia per il Sistema sanitario nazionale.

I CONTROLLI

Secondo l'Antitrust, le condizioni attuali di mercato non sembrano garantire una piena trasparenza dei prezzi dei prodotti e dei servizi annessi. L'indagine punta così ad approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati di riferimento, tenuto anche conto delle innovazioni tecnologiche sopraggiunte e delle recenti modifiche alla normativa di riferimento. L'iniziativa dei commissari ha avuto un impatto rilevante per Amplifon, società leader in Italia, il cui titolo a Piazza Affari ha perso il 3,9%. Occorre dire che le azioni Amplifon sono sempre molto sensibili alle notizie che emergono, in positivo e in negativo. La settimana scorsa, ad esempio, aveva registrato guadagni per circa cinque punti e ribassi di circa quattro. Secondo gli analisti, comunque, è ancora troppo presto per valutare le implicazioni dell'indagine del Garante. Due gli scenari alternativi: maggiori misure di stimolo della domanda/sussidi per i consumatori o tetti di prezzo per gli apparecchi acustici e i servizi correlati. Quest'ultimo scenario appare più probabile, poiché l'Italia è storicamente un mercato privato per i servizi audioprotesici (come la Spagna e gli Stati Uniti), a differenza di Francia, Regno Unito e Paesi Bassi.

IL BUSINESS

L'Italia rappresenta attualmente circa il 17% delle vendite totali e presenta margini molto buoni. E che ci siano margini per una espansione del mercato e per una conseguente, possibile, riduzione dei prezzi, lo dimostra il fatto che un colosso come EssilorLuxottica, due mesi fa, ha annunciato l'intenzione di esordire nel business delle soluzioni acustiche lanciando, nella seconda metà del 2024, un occhiale in grado non solo di correggere la vista ma anche l'udito. Il prodotto, di cui è già pronto il prototipo, vuole introdurre un nuovo paradigma e togliere lo stigma rappresentato dagli apparecchi acustici tradizionali. Verranno utilizzate componenti hardware e software sviluppate all'interno del gruppo anche grazie alla recente acquisizione della start-up israeliana Nuance. La componente audio sarà invisibile così da rimuovere la barriera psicologica che frena i potenziali consumatori.

LA RICERCA

Secondo una ricerca Eurotrak, in Italia sono 7 milioni le persone che soffrono di problemi, più o meno grandi, dell'udito, pari al 12% della popolazione. A esserne colpite maggiormente le persone più anziane tanto che un over 65 su tre lamenta il problema. Ma solo il 35% di chi ne avrebbe bisogno, utilizza apparecchi acustici, mentre il restante 65% non lo fa. Dalla ricerca emerge anche che chi li usa lo fa con livelli di soddisfazione di oltre l'80%. In pratica le persone che iniziano a usare gli apparecchi non smettono più di farlo, trovano benefici, migliorano la qualità della vita, sono più attivi nel mondo del lavoro, dormono di più. E il motivo è facile da capire. «La perdita di udito peggiora ansia, equilibrio», spiega Corrado Canovi, presidente Associazione Italiana Audioprotesisti Professionali. Di contro, «il 75% di chi usa apparecchi acustici, da quando ne fa uso si sente più sicuro alla guida; e vede ridurre il rischio di cadute perché la mancanza di udito crea anche problema di equilibrio. Purtroppo si tende a pensare che l'ipoacusia faccia parte dell'invecchiamento e sia inevitabile. Ma non è così. È necessario fare di più, a partire dal medico di medicina generale».

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