Una novità in materia fiscale, che potrebbe avere in realtà una portata più ampia: il disegno di legge presentato in Senato da esponenti di tutti i gruppi parlamentari contiene, insieme ad altre norme finalizzate a favorire l'artigianato, anche l'introduzione della cedolare secca per le locazioni relative gli immobili delle imprese artigiane. Questi redditi da affitto sarebbero quindi sottoposti ad un prelievo sostitutivo del 10%, al posto dell'ordinaria tassazione che risulta di solito più alta: nel caso dell'Irpef i proprietari degli immobili in questione - salvo i casi di imponibili molto bassi - si vedono oggi applicare un'aliquota marginale effettiva normalmente superiore al 30 per cento ma che può arrivare anche ben oltre il 40, senza contare le addizionali locali.
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L'ALLARGAMENTO
La cedolare secca è in vigore attualmente solo per le unità immobiliari ad uso abitativo: l'allargamento ai laboratori artigiani - se la legge sarà approvata - potrebbe essere il primo passo per l'applicazione dello stesso meccanismo a tutte le altre, dai negozi agli studi professionali agli uffici.
LE FORMULE
Nell'ordinamento attuale l'opzione per la cedolare secca è prevista, per le case date in affitto, con formule diverse: si paga il 21% sul normale canone di locazione e il 10% per i contratti a canone concordato, nei grandi Comuni o in quelli ad alta tensione abitativa. È possibile fruire dell'opzione con alcune limitazioni (non più di quattro appartamenti) anche nel caso degli affitti brevi, con aliquota deL 21%. Solo per i contratti stipulati nel 2019 la stessa aliquota si applica sugli immobili commerciali (categoria C/1): un regime sperimentale che aveva dato speranze ai proprietari ma poi non è stato confermato. Complessivamente per il 2019 l'opzione per la cedolare è stata fatta da oltre due milioni e mezzo di contribuenti, per un'imposta totale di tre miliardi tondi.
La presentazione del progetto di legge a Palazzo Madama è stata salutata con favore da Confedilizia: il presidente Giorgio Spaziani Testa auspica «che il disegno di legge all'attenzione del Senato faccia il suo corso ma, soprattutto, che sia di stimolo ad un sollecito intervento di estensione generale al comparto non abitativo di questa forma di tassazione».
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