L'accordo prevede limiti più severi per la presenza nell'acqua potabile di sostanze chimiche pericolose come piombo e il cromo, e, per la prima volta, altri limiti anche per gli interferenti endocrini come il bisfenolo A, e per gli inquinanti industriali del gruppo Pfas (Sostanze Perfluoroalchiliche). Definite come sostanze chimiche "eterne" per via della loro persistenza senza degradazione nell'ambiente e negli organismi, le Pfas sono circa 4.700 sostanze che emesse nei processi industriali legati alla produzione di tessuti idrorepellenti, materiali semiconduttori e vernici. Nel corpo umano, provocano danni al metabolismo, alla tiroide, al sistema immunitario e ai processi ormonali.
Soddisfazione espressa dal Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che ha parlato di "un buon accordo" di cui l'Italia è stata "un alfiere". "Adesso la chiusura dell'accordo con Commissione e Parlamento, che sarà ratificata all'inizio dell'anno", ha precisato il Ministro nel sottolineare che "è una grande soddisfazione vedere che è stato fissato il limite di 0,1 microgrammi per litro come soglia massima in tutti i paesi europei" per la presenza di Pfas nell'acqua potabile. "Questa mi sembra una grande conquista che va salutata con piacere per tutta l'Europa e che riconosce anche tutto il lavoro che l'Italia ha fatto", ha concluso Costa.
L'accordo prevede inoltre un libero accesso del pubblico all'acqua potabile negli edifici pubblici e maggiori diritti di informazione per i consumatori.
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