Ragni (Acea): «Per l'acqua il riuso è imprescindibile. C'è meno risorsa e più domanda, serve adeguamento normativo»

Il vicedirettore generale corporate di Acea è intervenuto alla presentazione del Blue Book 2024 promosso da Utilitalia e realizzato dalla Fondazione Utilitatis, e del Libro Bianco 2024 «Valore Acqua per l'Italia» di The European House - Ambrosetti

Ragni (Acea): «Per l'acqua il riuso è imprescindibile. C'è meno risorsa e più domanda, serve adeguamento normativo»
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Giovedì 21 Marzo 2024, 18:44 - Ultimo aggiornamento: 18:47

«Il riuso è imprescindibile per una risorsa fondamentale come l'acqua. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono preoccupanti, con siccità prolungate, alluvioni devastanti. Questo comporta che sta cambiando la disponibilità dell'acqua in termini di distribuzione e quantità, così come la qualità». Così il vicedirettore generale corporate di Acea, Pier Francesco Ragni, alla presentazione del Blue Book 2024 promosso da Utilitalia e realizzato dalla Fondazione Utilitatis, e del Libro Bianco 2024 «Valore Acqua per l'Italia» di The European House - Ambrosetti.

L'intervento

«L'acqua vale 1/5 del Pil italiano, ma se aggiungiamo l'economia del mare arriviamo al 40%.

La risorsa si sta riducendo ma la domanda sta incrementando. Ecco perché è importante il riuso. Serve un adeguamento normativo. Le acque reflue sono utilizzate al 4% ma si potrebbe fare cinque volte tanto. Occorre incentivare il riuso, educare al consumo della risorsa, ma anche creare nuovi bacini e ridare la capacità a quelli attuali», ha aggiunto Ragni. «La maggior parte delle infrastrutture idriche in Italia ha più di 30 anni, alcune più di 50; le perdite idriche sono il doppio rispetto alla media europea. Servirebbero - ha concluso - circa 1,4 miliardi di investimenti annui addizionali. Il Pnrr sta dando un contributo, ma parziale».

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